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Falcini Carlo*

FALCINI CARLO
Campi Bisenzio (Firenze) 1790 - dopo il 1856
Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Firenze, si dedicò alla decorazione a fresco secondo modi neoclassici. Al 1818 risale San Remigio benedicente, dipinto nel timpano del portale dell’omonima chiesa fiorentina. In seguito collaborò alle decorazioni di Palazzo Vivarelli-Colonna e di Palazzo Borghese, dove dipinse un Sogno di Scipione (scialbato) in un ambiente che sarà detto appunto “camera Falcini”.


Falciani (Falciano) Paolo*

FALCIANI (FALCIANO) PAOLO
Sarno (Salerno) 1790 - Napoli 1851
Si formò all'Accademia di Napoli dove, durante il decennio francese, ottenne un pensionato per completare gli studi a Roma. Esordì all'Esposizione Borbonica del 1826 con Enea che scioltosi dalla nube si presenta all'improvviso a Didone assisa in soglio, la quale stupefatta lo rimira (Napoli, Museo di Capodimonte): la grande tela mostra l’assimilazione del linguaggio neoclassico di matrice davidiana pur nella tendenza naturalistica della tradizione locale. Dal 1820 diresse con C. Guerra la Scuola di Pittura dell'Accademia napoletana.


Falchetti Michele*

FALCHETTI MICHELE
Caluso (Torino) 1845 -1877
Fratello di Giuseppe, su incoraggiamento di A. Gastaldi frequentò a Torino l'Accademia Albertina. Pittore di paesaggi e di nature morte (Cacciagione, 1875, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna), esordì alla Promotrice torinese nel 1865 e vi espose assiduamente nel decennio seguente (1868, Trofeo di caccia; 1872, Prodotti d'autunno; 1873, Via dell'Arco-Caluso). Pur nella ripetitività dei soggetti, spesso uguali a quelli del fratello, si distinse per una vena narrativa più ricca e sciolta. Praticò anche la pittura murale decorando alcune chiese del Canavese.


Faja Guglielmo*

FAJA GUGLIELMO
Palermo 1803 - dopo il 1861
Incoraggiato dal suo maestro, G. Patania, si dedicò alla ritrattistica, soprattutto in miniatura, perfezionandosi a Napoli presso lo studio di J. L. Comte e successivamente a Parigi, sotto la guida di F. Millet. A Napoli ottenne numerose commissioni aristocratiche e fra le altre quelle della duchessa di Berry. Trasferitosi a Parigi intorno al 1830, espose ai Salon e nel 1833 ottenne la medaglia d’oro. Passato a Londra nel 1838, fino al 1848 inviò sue opere alle mostre della Royal Academy.


Faina Lorenzo*

FAINA LORENZO
Attivo a Perugia nella prima metà del XIX secolo
Sono frammentarie le notizie su questo pittore perugino, che dovette comunque godere di un certo apprezzamento: a partire dal 1804, infatti, sono ricordati diversi suoi interventi in edifici cittadini (Palazzo dei Priori, mostra dell’orologio). Di formazione accademica, si dedicò soprattutto a soggetti religiosi, come le decorazioni della chiesa di Santa Maria del Colle (1805 e 1822), il rifacimento della settecentesca Madonna del Rosario all’interno della Porta di San Pietro (1817) e un dipinto di analogo soggetto per la chiesa di San Domenico (1818), oltre alle Virtù Teologali in quella di San Filippo Neri (1821).


Fagnani Vittorio*

FAGNANI VITTORIO
Attivo a Torino fra il 1847 e il 1866
Originario di Voghera, dal 1847 al 1866 prese parte alle mostre annuali della Promotrice torinese, con opere di ispirazione letteraria (1852, Episodio di virtù cristiana, da F. R de Chateaubriand; 1862, Il sogno dell'adolescenza di Dante) e soggetti storici (1852, Il sergente Sacchi di Voghera nello scoppio della polveriera di Borgo Dora, 1861, Roma e Venezia alla resa di Gaeta). Svolse una delle tematiche più care al Romanticismo, Torquato Tasso a Sorrento (1860, Torino, Palazzo Reale), con un’accensione luminosa da mettere in relazione con esiti della contemporanea scuola napoletana. Autore di ritratti e di tele sacre, fu presente anche alle esposizioni di Genova (1854) e di Milano (1860 e 1861).


Fagnani Giuseppe*

FAGNANI GIUSEPPE
Napoli 1819 - New York 1873
A soli tredici anni, con Ritratto della regina madre Maria Isabella, ottenne un sussidio per studiare all'Accademia di Belle Arti con F.Oliva. Partecipò alle esposizioni napoletane del 1833 e del 1837 ancora con ritratti. Nel 1840 fu a Vienna, per eseguire il Ritratto dell'Arciduca Carlo d'Asburgo. Dopo aver esposto di nuovo a Napoli nel 1848, si trasferì in America e nel 1851 aprì uno studio a New York (Le Muse, 1869, New York, Metropolitan Museum). Rientrato in Europa, riprese l'intensa attività di ritrattista (Vittorio Emanuele II, 1862, replica al Boston Athenaeum); espose al Salon di Parigi del 1861 e alla Promotrice napoletana del 1862. Nel 1864 compì un viaggio a Istanbul per eseguire un Ritratto del Sultano.


Faconti Dionigi*

FACONTI DIONIGI
Bergamo 1826 - Torino 1865
Allievo di E. Scuri presso l'Accademia Carrara di Bergamo, nel 1854 si trasferì a Torino dove già nel 1849 aveva presentato alla Mostra della Promotrice Raffaello che immagina la Madonna della seggiola (Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Nel 1860 divenne assistente di A. Gastaldi all’Accademia Albertina e a partire da quest’epoca mostrò un chiaro interesse per i temi storici e civili (Fine della battaglia di San Marcello detta della Gavinana, esposto alla Promotrice di Torino nel 1860 e acquistato dal re). Affiancò poi temi d’ispirazione goethiana (Carlotta e Werther, esposto alla Promotrice nel 1863) a ritratti storici di controllata passione civile (Arrigo da Settimello, 1861, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna; Pietro Giannone, 1864, Milano, Galleria d’Arte Moderna). A una vena più disimpegnata sono da riferire quadri di genere come Passatempo d'estate (Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti).


Faccioli Silvio*

FACCIOLI SILVIO
Bologna 1836 - 1886
Nipote del pittore A. Besteghi, fu avviato alla pratica artistica giovanissimo. Studiò all’Accademia bolognese e vinse il piccolo premio Curlandese del 1859 con Esculapio (Bologna, Galleria Comunale d'Arte Moderna). La sua opera più nota, Ugo Bassi e il capitano Giovanni Liveraghi condotti al supplizio (1863 ca., Bologna, Museo Civico del Risorgimento; bozzetto, Bologna, coll. Cassa di Risparmio) rivela un forte legame con la pittura accademica.Nel 1866, in collaborazione con L. Samoggia, decorò il foyer del teatro Comunale di Bologna.Espose alla Promotrice di Firenze del 1868 (La morte di Virginia, da Saint Pierre) e, negli anni ’70, alle promotrici di Genova.


Faccio Pier Luigi*

FACCIO PIER LUIGI
Attivo a Torino fra il 1869 e il 1879
L'attività del pittore è documentata nell’ottavo decennio del secolo dai cataloghi della Società Promotrice di Torino, che annualmente lo registrano come artista torinese, con studio in città. Fu autore di paesaggi di gusto romantico, quasi sempre con motivi ripresi dal vero (1869, Dintorni di Frabosa; 1873, Rovine del castello di Priola; 1875, Castello di Marsaglia con effetto di temporale). Fra il 1875 e il 1879 espose una serie di vedute dell’Alta Savoia, del Vallese, del Vaud e del cantone di Ginevra.


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