Urbani Marino*

URBANI MARINO
Venezia 1764 - Padova 1853
Accanto al padre Andrea, pittore ed architetto veneziano, si formò come decoratore, quadraturista e scenografo, coltivando sia la tecnica della tempera sia quella dell'affresco. Oltre alla lezione paterna sentì l’influsso del Vedutismo di Canaletto e fu autore anche di quadri da cavalletto e di opere grafiche. Dal 1780, al seguito del padre, operò in Friuli, dove poté confrontarsi con il lavoro di altri frescanti come G. Morelli, F. Chiarottini, P. A. Novelli. Nel 1794 lavorò per il teatro Obizzi a Padova e nel 1800 eseguì nella stessa città decorazioni per la chiesa di Santa Giustina. Nel 1801 tornò in Friuli e decorò a Udine il palazzo Fistulario-Plateo-de Portis e in seguito palazzo Caiselli, dove compose paesaggi con rovine classiche e, sulla volta del salone, Il carro di Apollo. Nel decennio successivo realizzò una serie di Vedute di Padova e lavorò come decoratore fra l'altro nella villa del Catajo presso Padova (1821-1825).


Urbani (o Urbano) Berardo*

URBANI (o URBANO) BERARDO
Bari 1852 - Napoli 1881 ca.
Grazie a una sovvenzione della Provincia di Bari, si trasferì intorno al 1869 a Napoli dove, insieme all’amico R. Armenise, frequentò i corsi delI'Accademia di Belle Arti. Nella città partenopea espose con frequenza alle mostre della Promotrice (1874, L'infelice senza pane; 1876,I sentimenti di una madre, Nina; 1879, Un matrimonio per interesse, La scuola del villaggio; 1880, In attesa del padrone, da mettere in relazione con il Cane di guardia, Bari, Pinacoteca Provinciale). All’Esposizione Nazionale del 1877 presentò Al villaggio e Una vecchia, opera apprezzata dalla critica per l'aderenza al vero. Fu ancora presente alle mostre di Torino dei 1878 e del 1881.


Unterperger Joseph*

UNTERPERGER JOSEPH
Roma 1776 - 1846
Appartenne a una nota famiglia di pittori originaria di Cavalese (Tirolo) che, trasferitasi a Roma nel 1854 ca., acquistò con Christoph (1732 - 1798) un posto di rilievo nell'ambiente romano. L’artista si formò con P. Benvenuti all’Accademia di San Luca, dove si conservano tre suoi dipinti a olio (Gentiluomo che pre-senta ad un vescovo la pianta di una chiesa, Diana ed Endimione, Perseo ed Andromeda). Nella chiesa Arcipretale di Cavalese sono di sua mano L'Assunzione di Maria e i Quattro Evangelisti del presbiterio.


Ulivi Pietro*

ULIVI PIETRO
Pistoia 1806 - 1880
Allievo di G. Bezzuoli all’Accademia di Firenze, frequentò poi quella di Bologna dove si affermò ai concorsi Curlandesi del 1830 (Tasso compone il suo poema, Bologna, Accademia di Belle Ar-ti) e del 1833 (Protesilao ai piedi di Egisippo). Dopo un viaggio di studio, tornò a Pistoia nel 1834, dove entrò in rapporto con N. Puccini, per il quale eseguì affreschi nella villa di Scornio e quattro ritratti di pittori moderni. Come frescante lavorò intensamente per palazzi gentilizi e luoghi devozionali di Pistoia (opere in duomo; Santa Filomena, 1846, chiesa di Santa Maria del Carmine) e del contado (Vergine Assunta, 1879, parrocchiale di Pieve a Nivole). Al 1861 risale un suo quadro patriottico: La benedizione paterna offerta a un coscritto sul partire per la guerra dell'Italia indipendente, offerto a Vittorio Emanuele II in visita a Pistoia.


Ugolini Agostino*

UGOLINI AGOSTINO
Verona 1758 - 1824
Allievo di G. B. Burato, nel 1775 fu eletto accademico e nel 1786 professore delI’Accademia vero-nese. Erede del Classicismo arcadico dei Cignaroli, operò nel campo del ritratto (dieci Ritratti di vescovi, anteriori al 1794, Verona, Palazzo Episcopale) e della pittura sacra (Deposizione, 1791, chiesa di San Fermo, Verona; Adorazione dei Magi, 1804, chiesa di San Massimo, Verona). Con il ritorno degli Austriaci, interpretò a Verona il clima della Restaurazione ricoprendo il ruolo di pittore ufficiale del clero (Il trionfo della Fede, 1818; I vescovi veronesi, 1820 ca., Verona, Vescovado; Vocazione di San Pietro e Sant'Andrea, 1818, parrocchiale di Arquà Polesine) e mantenendosi nel solco della tradizione settecentesca, come nel Sant'Ignazio che riceve la regola dal papa (coll. privata), dipinto dopo il rientro dei Gesuiti in città, e legato ai caratteri della sua pittura giovanile.


Udine Nani Domenico*

UDINE NANI DOMENICO
Rovereto (Trento) 1784 - Firenze 1850
Iscrittosi all'Accademia fiorentina nel 1802, si dedicò ai temi mitologici e di storia antica aggiudicandosi nel 1816 il premio triennale con Teseo che riconduce a Eudippo le due figlie fatte rapire da Creonte. Nel 1821 cominciò a collaborare alla decorazione di palazzo Borghese (Camera Rossa: Venere che intercede presso Marte a favore dei Tebani) e fu impegnato alla decorazione della villa del Poggio Imperiale con alcuni episodi della Storia di Achille. Dalla fine degli anni '20 affrontò soggetti devozionali: a Firenze affrescò il coro della chiesa di San Paolino e dipinse la pala d'altare per il duomo di Trento. Da allora le sue committenze in Trentino e in Tirolo si moltiplicarono, tanto da impegnarlo quasi totalmente: sue opere si trovano, oltre che ad Arco, a Rovereto e in altre località della provincia di Trento.


Uberti Giuseppe*

UBERTI GIUSEPPE
Torino 1850 ca. - ? dopo il 1880
Di famiglia valsesiana trapiantata a Torino, studiò all'Accademia Albertina con E. Gamba. Negli anni '70 comparve alla Promotrice torinese con paesaggi, temi di genere e neopompeiani (1873, Un raggio di sole; 1876, Una celia mal gradita-Pompei; 1877, Due minuti di fermata). Lavorò poi in Francia, dove nel 1880 presentava al Salon la tela Chapelle de la Bastie d'Urfé-Loire (Saint-Etienne, Museo).


Turrisi Colonna Annetta*

TURRISI COLONNA ANNETTA
Palermo 1820 - Castelbuono (Palermo) 1848
Fu allieva a Palermo di A. Sozzi, G. Patania e S. Lo Forte, dai quali derivò l'educazione classicista, sostenuta dall'esercizio della copia su modelli cinquecenteschi (Paterno, Museo Diocesano; Palermo, Galleria Civica d’Arte Moderna). Nelle sue opere, soggetti storici e religiosi, quadri di figura e ritratti, è riconoscibile un percorso originale in direzione romantica e realista (Testa d'omo, Giovane che tira la corda, Sacra Famiglia, Palermo, Galleria Civica d'Arte Moderna).


Turri Mosè*

TURRI MOSÈ
Legnano (Milano) 1837 - 1903
Appartenente a una famiglia di pittori e decoratori, studiò presso l’Accademia di Brera di Milano, lavorando poi per diverso tempo in Francia come frescante in edifici religiosi. Dopo il ritomo in Italia, parve privilegiare la pittura animalista e la natura morta, generi con i quali si presentò dal 1870 alle mostre di Milano (1871, Pollame; 1875, Nella valle di Olona-pecore), di Genova (1874) e Torino (1874, 1878, 1884). Il padre Beniamino (1803 -1882) frequentò l’Accademia di Brera a Milano, dove nel 1828 presentò una Crocefissione lodata da F. Hayez. Attivo come frescante nella sua città, si dedicò di preferenza ai soggetti mariani (Assunzione, Natività, chiesa della Madonnina a Legnano).Il figlio Gersam (1879 - 1949) ebbe come maestri all’Accademia di Milano E. Butti e C. Tallone, seguendo poi la tradizione familiare come frescante (santuario dell’Annunziata, Como; santuario delle Grazie, Legnano) e come autore di nature morte, quadri di animali e paesaggi.


Turchi Gaetano*

TURCHI GAETANO
Ferrara 1817 - Firenze 1851
Allievo a Ferrara di G. Domenichini alla Scuola d’Arte, si trasferì a Firenze per frequentare, dal 1836 al 1839, i corsi di P. Benvenuti e G. Bezzuoli presso la locale Accademia. Alla lezione del Bezzuoli appaiono informati i dipinti inviati a Ferrara (Tasso in carcere, 1838; Cristo nel deserto confortato dagli angeli, 1839; Diluvio universale, 1840, tutti a Ferrara, Palazzo Massari). In contatto con artisti come G. Gozzini, E. Lapi e Giuseppe Fattori, condusse un'intensa attività di copista e illustratore. Fra le sue ultime opere è la Giselda morente (coll. privata).