Skip to main content

Bonelli Roberto*

BONELLI ROBERTO
Attivo a Torino fra il 1860 e il 1884
L’artista è documentato nei cataloghi delle esposizioni di Torino, Milano e Genova tra il 1860 e il 1884 con dipinti a olio, tempere e disegni. I soggetti indicano la predilezione per le scene di genere (Gli amori scherzosi, esposto a Torino nel 1860; Oh mie care colombine, presentato a Genova nel 1875; La gioia di una madre, esposto a Torino nel 1884); fanno eccezione un Ritratto della regina Maria Adelaide (miniatura, esposto a Torino nel 1862) e una Vergine col bambino (esposto a Torino nel 1868).


Bonazza Luigi *

BONAZZA LUIGI
Arco (Trento) 1877 - Trento 1965
Tra il 1893 e il 1897 frequentò l’istituto Elisabettino di Rovereto e nel 1897 si iscrisse alla Ho-chkunstgewerbeschule di Vienna dove fu allievo di F. Matsch. Questa esperienza influenzerà tutta la sua vita artistica, legandolo fortemente al simbolismo di G. Klimt, nelle molteplici attività di pittore, decoratore murale e incisore. Diplomatosi nel 1901, continuò a vivere a Vienna, dove lavorò come ritrattista e illustratore; degli anni viennesi sono anche alcune delle opere che lo resero noto: La leggenda d'Orfeo (1904, Trento, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto), apparsa al pubblico all’Esposizione Internazionale di Milano del 1906 e alla Mostra della Secessione del 1907; e le tavole Jovis Amores, anch’esse di soggetto simbolico-mitologico. Solo nel 1912,nominato professore ordinario della Scuola Reale Superiore di Trento, l’artista rientrò nella provincia natale, per trasferirsi poi a Milano dove aprì uno studio e per qualche tempo lavorò come disegnatore d’aerei presso le officine Caproni. A Trento tornò nel 1918 per insegnare e riprendere il progetto decorativo della sua casa, lavoro che lo assorbirà per decenni.


Bonatto Minella Carlo *

BONATTO MINELLA CARLO
Frassinetto Canavese (Torino) 1855 - 1878
Di famiglia umile, riuscì con molti sacrifici a frequentare l’Accademia Albertina di Torino, allievo dal 1869 di E. Gamba e di A. Gastaldi che ne intuì le promettenti qualità. La sua attività si colloca nel breve arco di otto anni, precedenti la prematura scomparsa: agli inizi si cimentò con soggetti storici di tradizione accademica (Andrea Vesalio, esposto alla Promotrice di Torino del 1876), per passare ai temi sacri (Deposizione di Cristo, Parrocchiale di Frassinetto), al ritratto e agli studi di figura (Pensierosa, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Nelle ultime opere tentò anche l’iconografia orientalista e classicista (Donna ebrea, 1877; Giuditta, 1877; La religione dei trapassati, 1878, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna), cercando una dimensione interiorizzata resa con la scelta di colori sommessi, a esaltare un soffuso sentimento di malin-conia. Tributi alla figura dell’artista vennero offerti all’Esposizione torinese del 1892 e in occasione della retrospettiva veneziana del 1922.


Istituto Matteucci
viale Buonarroti, 9 – 55049 Viareggio (LU)
tel +39 0584 54354 info@istitutomatteucci.it
privacy policy – cookie policy

Iscriviti alla Newsletter dell’Istituto Matteucci

Facendo clic per iscriverti, riconosci che le tue informazioni saranno trattate seguendo la nostra Privacy Policy

© 2025 Istituto Matteucci. All right reserved
Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta o trasmessa con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’Istituto Matteucci