Skip to main content

Biscarra Giovanni Battista *

BISCARRA GIOVANNI BATTISTA
Nizza Marittima (oggi in Francia) 1790 - Torino 1851
Iniziò gli studi accademici a Firenze con P. Benvenuti. Tra il 1815 e il 1820, grazie alla pensione reale, frequentò l'Accademia di San Luca a Roma ed entrò in contatto con i massimi esponenti del neoclassicismo internazionale; di quel clima culturale risentirono profondamente le sue opere giovanili (Caino fuggiasco, 1817, Torino, Galleria Sabauda). Richiamato a Torino nel 1820 ottenne la prima importante committenza reale, il ritratto di Vittorio Emanuele bambino (Vercelli, Museo Borgogna). Nel 1821 fu nominato “Primo pittore di Sua Maestà”, direttore della Scuola del Nudo e della Regia Accademia, adeguandone la didattica ai modi neoclassici. La Scuola del Nudo è anche il soggetto di un dipinto del 1824 ca., litografato da F. Gonin e replicato dall’artista nel 1840 (Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Con Carlo Alberto ricevette nuove commissioni tra le quali la Promulgazione del Codice Albertino (1835-1840, Torino, Palazzo di Giustizia), i sei ritratti per la Galleria del Daniele in Palazzo Reale, la pala per la chiesa di San Martino a Torre Pellice. Si avvicinò ai temi del Romanticismo storico, ma tornò presto alla pittura sacra e celebrativa: nel 1847 eseguì La Costanza di Carlo Felice in Sardegna (Agliè, castello) e nel 1849 il primo ritratto ufficiale del giovane re Vittorio Emanuele II (Torino, Museo del Risorgimento).


Biscarra Carlo Felice *

BISCARRA CARLO FELICE
Torino 1823 - 1894
Figlio del pittore G. B. Biscarra, coltivò contemporaneamente la pittura e gli studi letterari. Ventenne, ottenne un pensionato di studio a Firenze e Roma, dove rimase fino al 1848 traendo i soggetti per i dipinti esposti alla Promotrice nel 1848 e nel 1849. Nel 1850 il quadro storico Cola di Rienzo fu acquistato dal re (Torino, Palazzo Reale). Nello stesso anno viaggiò attraverso l'Europa soggiornando un anno a Parigi dove studiò con A. Scheffer. Rientrato a Torino, frequentò costantemente le mostre della Promotrice con dipinti di soggetto storico e letterario (Otello e Desdemona, 1861). Coltivò in parallelo l'interesse tematico per le vite di personaggi illustri della storia, della scienza e di maestri della pittura, incontrando il gusto delle istituzioni pubbliche (Silvio Pellico condotto allo Spielberg, 1865, Saluzzo, Casa Cavassa). Negli anni '60 espose a Firenze, Milano, Genova e nel 1873 a Vienna (Francesco I re di Francia riceve la saliera d'oro dal Cellini). I suoi interessi si andavano orientando verso il paesaggio, che divenne prevalente nella pittura degli ultimi anni. Fu anche incisore all'acquaforte e critico d'arte, direttore con L. Rocca del periodico L'Arte in Italia (1869-1873). Attivo nei dibattiti artistici di fine secolo, ricoprì dal 1860 la carica di segretario dell'Accademia Albertina.


Biondi Nicola *

BIONDI NICOLA
Capua (Caserta) 1866 - Napoli 1929
Si iscrisse giovanissimo all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di A. Licata e G. Toma. Approfondì in seguito, con G. Casciaro, gli studi dal vero all'aria aperta, dipingendo paesaggi, marine e scene campestri. Nella pittura di genere si avvalse di contrasti luminosi e di atmosfere intime e sentimentali che rimandano ai modi del Toma. Eseguì anche numerosi pastelli (Donna e Testa, presentati al Salon di Parigi nel 1896; Madre e Ritratto di Giuseppe Casciaro, esposti a Napoli nel 1904; Il nido, Napoli, Circolo Politecnico) caratterizzati da tonalità chiare e svaporanti. Partecipò alle promotrici napoletane a partire dal 1884 (Partita a tre, 1888; Ombre, 1890) e alle esposizioni di Palermo (1891), Roma (1893, 1895-1896,1905), Milano (1897) e Venezia (1905).


Istituto Matteucci
viale Buonarroti, 9 – 55049 Viareggio (LU)
tel +39 0584 54354 info@istitutomatteucci.it
privacy policy – cookie policy

Iscriviti alla Newsletter dell’Istituto Matteucci

Facendo clic per iscriverti, riconosci che le tue informazioni saranno trattate seguendo la nostra Privacy Policy

© 2025 Istituto Matteucci. All right reserved
Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta o trasmessa con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’Istituto Matteucci