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Bidoli Salvagnini Ida *

BIDOLI SALVAGNINI IDA
Trieste 1866 - ?
Operò tra la fine dell'Ottocento e i primi due decenni del Novecento come pittrice di paesaggi, scene di genere e nature morte. Espose nelle città di Venezia (Fatalità, 1897), Firenze (Sul Gianicolo, 1908; Annamaria e Fuchs, 1909), Roma (Le vergini stolte, 1901; Spiritisti, 1903) e Napoli (1911-1912). Alcune sue opere furono riproposte in esposizioni all'estero (Les vierges folles, esposto a San Pietroburgo nel 1902).


Bicchi Silvio *

BICCHI SILVIO
Livorno 1874 - Montopoli (Pisa) 1946
Allievo all’Accademia di Firenze dello scultore C. Vichi, nel 1893 vinse il concorso per la fusione delle porte della Biblioteca di Boston. Nel frattempo ascoltò la lezione di G. Fattori volgendosi verso temi naturalisti (L'inverno, esposto alla Società di Belle Arti di Firenze del 1891). Dopo un soggiorno negli Stati Uniti (1910-1914), tentò soggetti di crudo realismo legati al mondo della malavita come Belve (esposto alla Biennale di Venezia nel 1920), oppure II capo (Piacenza, Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi). In seguito tornò ai temi e ai modi formali di Fattori, abbandonando quasi del tutto l’olio per il pastello.


Biasin Giovanni *

BIASIN GIOVANNI
Venezia 1835 - Rovigo 1912
Pittore vedutista di formazione accademica, fu attivo prevalentemente a Rovigo. Nel 1863 fu chiamato nella città rodigina a realizzare le decorazioni a fresco in Palazzo Gobbati, successivamente in Villa Tracanella (Allegoria della Divina Commedia) e in Palazzo Bonomi Levi (Strumenti musicali e danzatrici), opere da cavalletto si conservano presso la Pinacoteca dell'Accademia dei Concordi (Vedute di Rovigo, Festa in Piazza Vittorio Emanuele II per l'annessione del Polesine all'Italia) e nel Municipio (Ritorno a Venezia del Morosini), nelle quali il gusto neosettecentesco e di evidente ascendenza canalettiana risente dell’influenza della veduta romantica di I. Caffi, soprattutto nell'intensa resa cromatica.


Biasi Giuseppe *

BIASI GIUSEPPE
Sassari 1885 - Biella (Vercelli) 1945
Intellettuale di ampia cultura, iniziò la carriera artistica come illustratore di caricature nei giornali sassaresi Burchiello (1901) e Massinelli (1903). Nelle sue opere di quegli anni ricorrono scene di processioni (Processione in Barbagia, 1908 ca., Sassari, Museo Sanna, esposto alla Biennale di Venezia del 1909) e feste campestri (Uscita dalla chiesa, 1910), dove sono evidenti i richiami alle opere di G. Satta e A. Ballero. Dopo il 1912 il suo impegno come pittore e incisore lo portò a partecipare alle mostre della Secessione Romana (1913, 1914, 1915) e alle biennali di Venezia. Trasferitosi a Milano, nel 1917 vi organizzò una mostra di pittori sardi. Rientrato in Sardegna, nel 1929 fondò la Famiglia Artistica Sarda.


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