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Bertolotti Vincenzo *

BERTOLOTTI VINCENZO
Parma 1805 ca. - 1887
Allievo all’Accademia parmense. di L. Pasini, decorò a tempera medaglioni mitologici nel palazzo di L. Giordani a Parma (Allegorie, disegno, Parma, coll. privata). Autore del “comodino” per il teatro Regio (bozzetto a Parma, Museo Lombardi), dal 1845 partecipò con regolarità alle mostre della Società di Incoraggiamento. Numerose le sue Vedute d'interno, presentate anche a Torino e a Genova. All’esposizione parmigiana del 1870, oltre a un Dante Alighieri in casa Scaligeri, Bertolotti presentò pure un programma per migliorare le arti attraverso un Consorzio.


Bertolotti Cesare *

BERTOLOTTI CESARE
Brescia 1854 - 1932
Dopo i primi anni alla scuola Moretto di Brescia, ove fu allievo di A. Glisenti e di R. Venturi, nel 1876, grazie alla borsa del legato Brozzoni, poté seguire i corsi di G. Ciaranfi all'Accademia di Firenze. Dal 1879, con un secondo legato Brozzoni, studiò a Milano con G. Bertini, per poi passare a perfezionarsi a Roma presso C. Maccari e, verso il 1883, concludere la sua formazione a Monaco di Baviera con F. von Lenbach. Arricchito da tali esperienze debuttava sulla scena espositiva: presente dal 1879 al 1920 alle annuali mostre bresciane della Società dell'Arte in famiglia, circolo alla cui fondazione aveva concorso, partecipò contemporaneamente alle principali rassegne milanesi e romane (Tempo triste-Anticoli Corrado, esposto alla Società Amatori e Cultori di Roma nel 1885) come pure alle biennali di Venezia. Dedito soprattutto al paesaggio, l'artista predilesse semplici vedute montane e campestri, rese in una pittura pastosa, memore in certe nettezze luminose del Realismo toscano apprese nel giovanile soggiorno a Firenze: del 1889 è l’Ultimo bacio al sole (Milano, Galleria d’Arte Moderna ), mentre al 1912 risale l'intenso scorcio autunnale di Paesaggio con alberi spogli (Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo). L’attività di frescante era iniziata nel santuario bresciano delle Grazie, ove l'artista ultimava il ciclo del defunto M. Faustini; più tardi, nelle vaporose figure femminili dipinte nella Villa Zanardelli di Maderno (1892) e nella decorazione della Villa Simonini di Salò (1911), l'artista introdusse suggestioni di gusto liberty. Tali spunti, uniti alla pratica del pastello appresa dal tedesco F. von Lenbach, compaiono anche nei ritratti (Principessa di Romania, 1898).


Bertolla Cesare *

BERTOLLA (o BERTOLA) CESARE
Lucca? 1845 - Roma 1920
L’artista toscano si trasferì a Roma prima del 1880, anno nel quale aveva studio in via Nazionale. Dallo stesso periodo e fino al 1914 espose, con la Società Amatori e Cultori delle Belle Arti di Roma, paesaggi dei dintorni di Lucca (Il Serchio a Mariano, 1885), soggetti ripresi in Marocco (Ricordi di viaggio in Marocco, 1885) e soprattutto vedute della campagna romana (Nelle paludi pontine, A Maccarese, 1886). Fu presente alle esposizioni di Torino nel 1880 (Autunno, campagna romana) e nel 1884, di Genova nel 1882, di Firenze del 1884 e di Roma del 1883 (Le bufale nella pineta). A Roma espose con il gruppo “In Arte Libertas” (1901 e 1902) e con l'Associazione degli Acquarellisti (1903 e 1904).


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