Andreoli Attilio *

ANDREOLI ATTILIO
Chiari (Brescia) 1877 - Cavaglio Spoccia (Novara) 1950
Cresciuto in un orfanotrofio milanese vi compì gli studi inferiori per poi entrare all’Accademia di Brera, nei corsi di G. Bertini, C. Tallone e V. Bignami. Iniziò a esporre nel 1897 a Milano quadri di soggetto storico e biblico, ma il suo vero esordio fu nel 1900 con Rispa che protegge i corpi dei suoi figli, con il quale vinse il premio Fumagalli. Nel 1903 ottenne il premio Gavazzi con il dipinto Cristo che giudica l’adultera (Milano, castello Sforzesco), opera discussa, ma apprezzata per la novità della concezione; nel 1904 espose con successo a Venezia L'onomastico del parroco (Milano, Galleria d'Arte Moderna). Nel 1906 presentò a Milano il trittico La lotta degli elementi, e iniziò a lavorare agli affreschi della chiesa di Sant’Antonio.La sua formazione nell’ambiente della Scapigliatura si arricchì di un uso personale del colore, smaltato e vivo, steso in un impasto denso lavorato a spatola. Alla produzione di quadri di genere (L'ebbrezza, Le glorie del nonno), affiancò quella di ritrattista (Giovanni Mazzotti Biancinelli, 1901; Piero Peduzzi, Milano, Quadreria dell'Ospedale Maggiore; Il Prevosto Lombardi, Chiari, Parrocchiale); in tali opere ricorre l'uso di far dissolvere l'immagine nell'ambiente circostante (La contessa Paolina Faglia, 1902, Chiari, Pinacoteca Repossi). In un’aula dell’Università Cattolica di Milano raffigurò Contardo Ferrini glorioso tra gli angeli.


Andreasi Eugenio *

ANDREASI EUGENIO
Lecco (Como) 1859 - Venezia, prima del 1941
Autodidatta, si stabilì giovanissimo a Venezia, ritraendo la città lagunare in acquerelli, dipinti e studi sia di paesaggi animati (Canal Grande, esposto a Milano nel 1886; Fondamenta dei mori, esposto a Bologna nel 1888; Fondamenta Trapolin e Riva degli Schiavoni, esposti a Milano nel 1890) sia d'interni, pure animati da figure (Interno di San Marco, esposto a Milano nel 1888). Dipinse anche in Valsassina, nelle valli bergamasche e in quelle valtellinesi, oltre che nei dintorni della città d'origine; lavorò a Verona (Piazza delle Erbe) e a Milano (Sala degli arazzi nel Palazzo de' Clerici in Milano, esposto a Firenze nel 1891-92; Interno di sant'Ambrogio - Milano, esposto a Torino nel 1898). Le sue opere sono connotate dalla scelta di colori luminosi, associati alle diverse tonalità dell’ocra.