Amodio Giulio *

AMODIO GIULIO
Napoli 1868 - dopo il 1911
Assai scarse le notizie su questo pittore napoletano che iniziò a esporre nel 1891, alla Promotrice di Napoli Salvator Rosa, quadri di genere e paesaggi. A Roma nel 1893 si presentava con un Angiulillo che ebbe una menzione di merito. Alla Triennale milanese del 1894 inviava immagini colorite di vita partenopea: Domenica delle palme e II ritorno dalla pesca. Fu anche presente alle esposizioni di Torino nel 1898 (Via di Pozzuoli), di Monaco nel 1899 (L'ultima goccia), di Napoli nel 1906 (Il primo figlio) e nel 1911 (Pescatrice).


Ammirato Domenico *

AMMIRATO DOMENICO
Napoli 1833 - 1890?
Fu allievo di G. Smargiassi all'Accademia di Napoli e diede le prime prove nel genere di paesaggismo romantico promosso dal maestro: Veduta di Posillipo e Mergellina dalla via Crucis di S. Maria in Portico (esposto alla mostra borbonica del 1848), Veduta di Napoli dall'alto di Capodimonte (presentata alla mostra borbonica del 1851), e la più tarda Veduta del Tempio di Venere a Baia (esposta alla Promotrice del 1859). Tale indirizzo, rivolto a una ricerca di brillanti effetti cromatici, è riconoscibile nella Veduta di Napoli da Posillipo del 1861 (Roma,Palazzo del Quirinale), mentre nel Paesaggio di Posillipo dalla Chiesa di S.Anna (Napoli,Palazzo dela Prefettura), del 1864, si nota un aggiornamento verso una pittura più corposa e naturale. Nel 1875 espose a Firenze altri paesaggi: Marechiaro a Posillipo, Capo di Serre dalla marina piccola.


Amisani Giuseppe *

AMISANI GIUSEPPE
Mede Lomellina (Pavia)1881 - Portofino (Genova) 1941
Si iscrisse giovanissimo all’Accademia di Brera dove studiò con C. Tallone, ed esordì nel 1900 con una contestata Cleopatra lussuriosa. Affermatosi con L'eroe nel 1908, ottenne nel 1912 il premio Fumagalli con il Ritratto dell'attrice Lida Borelli, che colpì per l’originale taglio in diagonale della figura e per l'uso inconsueto del colore. L’attività di ritrattista privilegiato dall’alta società lombarda è documentata da un gran numero di opere: fra le altre il Ritratto di Carlo Zen (esposto a Milano nel 1910), il Ritratto di Marco Praga (Milano, Museo del Teatro della Scala), i ritratti di Tommaso Bertarelli, di Eriberto Casati, di Alfonso Agnoletto (Milano, Quadreria dei Benefattori dell'Ospedale Maggiore), la Signora in poltrona (Piacenza, Galleria Ricci Oddi); si fece apprezzare anche negli ambienti internazionali e in particolare in quello inglese, grazie ai suoi frequenti soggiorni a Londra (Lady Chamberlain, Miss Ostrer). Erede della tradizione postromantica della Scapigliatura lombarda, si impose per l’immediatezza del tratto, ottenuto con larghe e dense pennellate, su una tavolozza inizialmente tenuta su colori chiari e che acquistò col tempo toni più intensi e accesi. Fra i suoi paesaggi compaiono angoli della Lomellina e delle Dolomiti, ma anche una serie di Impressioni d'Egitto, realizzate durante un soggiorno nel 1924.