Acquaviva Vincenzo *

ACQUAVIVA VINCENZO
Foggia 1832 - Napoli 1902
Avviato alla pittura dal conterraneo D. Caldara, nel 1848 si traferì a Napoli, incoraggiato all’impegno artistico sia dal maestro sia da S. Altamura. Eseguì entro quell'anno una copia (Foggia, Municipio) dell'Abele del Caldara, con la quale ottenne una pensione di sei anni per frequentare i corsi dell’Accademia di Belle Arti, fino al 1856. In quell’anno portava a termine L'illuminato (Foggia, Municipio) destinato alla Provincia. Tramite l’Altamura poté entrare in contatto con l’ambiente culturale che si veniva coagulando in quegli anni intorno alla personalità di D. Morelli e da quelle esperienze trasse l’indirizzo verso la pittura di storia, per passare più tardi a quella di contenuto mondano-moraleggiante. Nel 1864 aveva studio nel quartiere di Santa Lucia insieme ad altri giovani ed era in contatto con i Palizzi; in quell’anno inviava alla Promotrice fiorentina un quadro dal titolo Preghiera. Nel 1877 presentò all’Esposizione di Napoli, insieme a tre ritratti, un dipinto dal titolo “Vagliami il lungo studio il grande amore…” (il titolo è tratto da un verso dell’Inferno dantesco), ben accolto dalla critica; non ebbe invece successo un altro quadro di soggetto storico-letterario, Lo sposalizio di Salvator Rosa prima di morire, inviato nel 1901 all’Esposizione romana “In Arte Libertas”. Fra i ritratti famosi figurano quello del Cardinale La Valletta, del Conte Michele Pironti, della Signora Correnti, della Signora Conti (Foggia, Pinacoteca).


Acquarone Luigi *

ACQUARONE LUIGI
Savona, attivo fra il 1857 e il 1883
Poche le notizie su questo pittore, che espose prevalentemente alle Promotrici di Genova, ma anche a Roma e a Torino, ritratti, paesaggi (Veduta presa dal molo vecchio in Genova, 1857), dipinti di soggetto religioso (Uno dei dieci lebbrosi che ringrazia il Salvatore di averlo risanato, 1857; San Giovanni che predica nel deserto, 1857; Beato Giacomo da Varagine, 1862) e quadri di genere (La figlia degli Abruzzi, 1864; La sposa delle Marche, 1883; Madonna Laura, 1883).


Achini Angiolo *

ACHINI ANGIOLO
Milano 1850 - 1930
Allievo di G. Bertini all’Accademia di Brera, partecipò alla cultura dell’ambiente scapigliato, ricevendo, una forte influenza dalla pittura vaporosa e vibrante di T. Cremona. Del maestro, Achini realizzò due ritratti (Milano, Galleria d'Arte Moderna), il secondo dei quali eseguito nel 1878, dal vero, alla morte del pittore (Maschera funeraria). Fu abile acquerellista, ma eseguì di preferenza dipinti a olio di soggetto storico, di genere e paesaggi. Con L'arresto di Fra Gerolamo Savonarola (Milano, Galleria d’Arte Moderna) vinse, nel 1877, il premio Fumagalli. Nel 1878 partecipò alla Mostra Internazionale di Monaco di Baviera con una Messalina. Espose poi assiduamente in mostre italiane: a Torino nel 1880 (Colloquio di Clemente VII con Carlo V ai danni di Firenze) e nel 1882 (Un funerale, Battesimo); a Milano nel 1881 (Nevicata) e nel 1883 (Un battesimo); a Venezia nel 1886 (Amor materno). Nel 1883 inviò all’Esposizione di Belle Arti di Roma Interno di san Marco, Tranquillo Cremona sul letto di morte, Circus romanus (Novara, Galleria Giannoni), Ottobre, Tramonto.


Achille Luigi *

ACHILLE LUIGI
Borgonovo (Piacenza) 1802 - Piacenza 1862
Studiò prima a Cremona, poi a Bergamo, dove completò la sua formazione con G. Diotti all’Accademia Carrara. Dipinse ritratti, quadri di genere (Lo sposalizio in chiesa, Un pranzo villereccio), mitologici (Briseide strappata alla tenda di Achille), storici (Francesca da Rimini) e religiosi: fra questi una Via Crucis per la chiesa dei Minori Riformati di Borgonovo e una per la parrocchiale di Ziano. A quarant'anni, divenuto cieco, smise di dipingere.