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Sibellato Ercole *

SIBELLATO ERCOLE
Dolo (Venezia) 1878 – 1963
Si formò da autodidatta fino a quando, grazie all’aiuto di A. Zezzos, poté frequentare l’Accademia di Venezia (1897-1903), come allievo prediletto di E. Tito. Le sue opere sono caratterizzate da una percezione più grafica che pittorica del soggetto e spesso, con l’uso congiunto delle tecniche a olio e a tempera, raggiunse soluzioni quasi monocromatiche. Nelle prime opere (Venerdì santo, esposto alla Biennale di Venezia del 1905; Eclissi di sole, 1905, ma esposta alla Biennale del 1907), è evidente la lezione del maestro Tito. L’influsso di G. Ciardi è visibile nel taglio ampio dell’inquadratura e nello studio delle luci del Paesaggio di Mazzorbo del 1906 (Venezia, coll. privata). Nei ritratti talora si colgono eleganze liberty (Ritratto di signora, 1907, Venezia, coll. privata); celebre è il suo ritratto di Gabriele D’Annunzio del 1916 (Gardone, Brescia, Vittoriale degli Italiani).

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