Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Avondo Giovanni*

AVONDO GIOVANNI
Balmuccia (Vercelli) 1763 - 1829
Allievo di R. Orgiazzi alla Scuola di Disegno di Varallo Sesia e poi di L. Pécheux all'Accademia Albertina di Torino, fu uno degli ultimi eredi della tradizione di frescanti e decoratori valsesiani del Settecento e, insieme a G. De Dominici e M. Cusa, uno dei protagonisti del primo Ottocento. Attivissimo, fu operoso in Valsesia (affreschi nella basilica del Sacro Monte a Varallo; Assunta, Evangelisti, 1800, nella chiesa della Colma di Valdug gia), nel novarese, nel biellese (affreschi della Via Crucis, 1825, alla Madonna della Brughiera in Trivero) e in Svizzera: le sue numerosissime opere sono segnate da un fare spigliato, grandiosità di impianto e colori brillanti. La Pinacoteca Civica di Varallo conserva I ‘Autoritratto e una Ve-duta di Varallo col ponte sul Mastallone, fresca pagina di cronaca paesana. Ebbe tre figli: Francesco, formatosi all’Accademia di Brera a Milano, è rappresentato da un Autoritratto nella Pinacoteca di Varallo; Giuseppe Antonio, che studiò con il padre e poi all’Accademia Albertina di Torino, si dedicò insieme ai fratelli alla decorazione di soggetto sacro (affreschi nel presbiterio della Parrocchiale di Foresto, 1848; ciclo di affreschi nella chiesa di Pont di Beauvoisin, in Savoia); Lorenzo, fra i tre la figura di maggiore rilievo, studiò con il padre e poi all’Accademia Albertina, e sviluppò uno stile personale riprendendo temi e ico-nografie dagli affreschi di G. Ferrari (affreschi nella Parrocchiale di Campertogno; Deposizione nella chiesa d'Invozio di Valduggia, 1851; Autoritratto, Varallo, Pinacoteca Civica).
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