Tansini Alfredo*
TANSINI ALFREDO
Piacenza 1872 - 1918
Dopo aver frequentato l'Istituto Gazzola di Piacenza dal 1885 al 1894, allievo di B. Pollinari, sog-giornò per due anni a Parigi. Fu attivo a Milano (Tentativi, esposto alla Triennale del 1897) e soprattutto a Piacenza. I suoi ritratti, per i quali fu noto, sono caratterizzati da un segno fermo e preciso (Il cav. Federico Bassi, La signora M. Pizzi in Bassi, G. Soavi) e talora risentono della tradizione realista, come il ritratto dello scultore F. Toscani, ambientato in un paesaggio (In Valtellina, 1906; conservato, come i precedenti, alla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza).
Talamini Guglielmo*
TALAMINI GUGLIELMO
Vado di Cadore (Belluno) 1867 ca. - Faenza (Ravenna) 1918
Si formò all’Accademia di Vene-zia, che frequentò dal 1888 al 1891,e in seguito a Monaco di Baviera, dove fu allievo di E Von Lenbach, restando poi legato ai modi del maestro nella produ-zione di ritratti (Centenaria in co-stume cadorino, esposto a Venezia nel 1909). Si dedicò anche al paesaggio, raffigurando vedute d’alta montagna (Le Alpi, espo-sto a Venezia nel 1887). Espose di frequente a Venezia (1899, Ri-tratto di bambina; 1903, Ritratto della contessa Rocca Mocenigo; 1912, Alba lunare), ma anche a Torino (1902, Ritratto di mia nipote), Milano (1906, Ninfa) e Roma (1906, Profilo di fanciulla).
Taglioretti Luigi*
TAGLIORETTI LUIGI
Milano 1840 ca. - 1911
Formatosi presso lAccademia di Brera a Milano, fu pittore di soggetti storici che presentò alle mostre braidensi del 1862 (Un episodio del Sacco di Roma) e del 1863 (La vedova de' Donati che presenta la figlia a messer Buondelmonti). Le opere inviate poi .alle esposizioni di Torino e di Milano (1867, Egli m'ama!; 1877, La porta segreta del convento) testimoniano il crescente interesse dell’artista per i temi di genere.
Tagliapietra Tranquillo*
TAGLIAPIETRA TRANQUILLO
Attivo a Venezia fra il 1867 e il 1906
Piuttosto scarne le notizie sull’artista che, nato a Venezia, operò nella seconda metà del- l’800 come pittore di paesaggi e di interni di chiese. Alcuni suoi acquerelli sono conservati al Museo Civico di Padova e altre sue opere comparvero alle esposizioni di Bologna (1867, Veduta di Trento, Cortile Bembo in Venezia), Roma (1877, La piazza di San Pietro, Altare di San Giacomo nella chiesa di San Marco a Venezia), Genova (1881, Rivo S. M. Mater Domini-Venezia) e Milano (1884, Pulpito nella chiesa di S. Marco). Fra le opere tarde figura un Paesaggio Agordino esposto a Roma nel 1906.
Tagliafichi Santino*
TAGLIAFICHI SANTINO
Genova 7 757 - 1829
Dal 1772 fu allievo di C. G. Ratti all'Accademia Ligustica di Genova, dove fu nominato accademico di merito (1794) e diresse la Scuola di Pittura dal 1809 al 1811. Da una formazione legata ai modelli secenteschi elaborò una propria interpretazione dei modi neoclassici. Autore di soggetti religiosi (Santa Maria Mad- dalena in meditazione, 1819, chiesa della Maddalena, Genova; altra versione all’Accademia Ligustica di Genova), fu anche attivo come frescante in numerose chiese genovesi (Nostra Signora delle Vigne, 1819).
Tagliabue Andrea*
TAGLIABUE ANDREA
Attivo a Milano fra il 1850 e il 1860
Formatosi presso l’Accademia di Brera di Milano, seguì l’indirizzo della ritrattistica e della pittura di storia legata ai soggetti della letteratura romantica: all'Esposizione braidense del 1851 presentò una tela ispirata alle vicende di Filippo Strozzi. Completò gli studi con un triennio di pensionato romano, che concluse nel 1858 con il saggio Ugo e Pia dei Tolomei (Milano, Pinacoteca di Brera).
Taccani Luciano*
TACCANI LUCIANO
Milano 1835 - 1864
Si formò presso l’Accademia di Brera di Milano, dove nel 1854 si aggiudicò il primo premio del concorso di Figura con il grande cartone La presentazione allegorica della Giustizia (Milano, Accademia di Brera). Attivo in seguito come illustratore e litografo, coltivò tuttavia anche la pittura (Due Paesaggi dal vero, esposti a Brera nel 1860).
Szoldaticz Francesco*
SZOLDATICZ FRANCESCO
Vörösberény (Ungheria) 1820 - Roma 1916
Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Vienna, nel 1853 si stabilì a Roma dove rimase per il resto della vita. Dipinse quadri di soggetto sacro, ma fu anche abile ritrattista. A Roma sue opere si trovano nelle chiese di Sant’Antonio da Padova (La Vergine col Bambino, santa Margherita da Cortona e san Giovanni Evangelista) e di Santa Maria della Vittoria (S. Teresa del Bambin Gesù). Nonostante la residenza romana lavorò molto anche per il suo paese d’origine. Il figlio Giorgio (Roma 1873 - dopo il 1926) fu allievo del padre e si specializzò nei soggetti religiosi, nella natura morta e nel ritratto. A partire dal 1891 partecipò frequentemente alle esposizioni romane della Società Amatori e Cultori (1900, Cristo nell'orto), alle mostre del gruppo “In Arte Libertas” (1901) e dell’Associazione degli Acquarellisti (1906 e 1907, Via solitaria). Espose nel 1896 a Genova e nel 1905 alla Biennale di Venezia (Pio lX-studio per il ritratto). Decorò la chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Roma.
Sussi Anton Giulio*
SUSSI ANTON GIULIO
Venezia 1858 - ?
Allievo dell’Accademia di Vene-zia, fu ritrattista e decoratore. Nel 1893 espose a Venezia il Ritratto di Domenico Mello, nel 1895 quello di Monsignor Sanfermo; realizzò inoltre il Ritratto di Pio X (Venezia, Seminario Patriarcale). Su schizzi e cartoni di A. von Werner compose le decorazioni a mosaico della cappella del Duomo di Berlino; sotto la guida di A. Brugno- li lavorò a quelle del teatro Costanzi di Roma; infine dipinse i soffitti delle parrocchiali di Maser (Treviso) e Arsego (Padova).
Suman Ferdinando*
SUMAN FERDINANDO
Conselve (Padova) 1801 - Padova 1877
Studiò all’Accademia di Bologna, allievo di F. Alberi, e di Vnezia, sotto la guida di T. Matteini, ottenendo riconoscimenti (1816). Tornato nel paese natale e preso l’abito talare, si dedicò a una produzione pittorica di carattere devozionale dove, accanto alla lezione dei capiscuola romantici F. Hayez e G. De Min, è evidente soprattutto la meditazione sulla pittura veneta del Cinquecento. Per la basilica del Santo a Padova realizzò l’Ezzelino incontra S. Antonio (1843), altre tele con storie antoniane e francescane (entro il 1843, in sagrestia) e la pala di San Giuseppe per l’omonima cappella (1850). Del 1864 sono La Vergine e San Bovo e San Bovo e i pastori della chiesa del Torresino, sempre a Padova. Perduti sono invece i cinquanta Ritratti dei Dogi ad affresco realizzati nella torre del Castello Pacchierotti in Prato della Valle.