Spurgazzi Ernesto*

SPURGAZZI ERNESTO
Torino 1847 -1921
Si laureò in architettura e studiò all’Accademia Albertina di Torino con A. Beccaria e A. Gastaldi. Per trent’anni, a partire dal 1872, fu attivo a Torino in progetti edilizi di gusto eclettico, in cui spesso realizzò la parte decorativa; si dedicò poi quasi esclusivamente alla pittura, dipingendo soggetti storici e di costume, nonché paesaggi affini ai modi della Scuola di Rivara (Paesaggio, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Fu presente all’Esposizione Nazionale di Torino del 1880 (Maria Stuarda a Tilhbury) e alle mostre della Promotrice (1881, La tortura d'un moschettiere; 1882, Una brava bambina).


Spinelli Francesco*

SPINELLI FRANCESCO
Bitonto (Bari) 1832 - 1907
Figlio di un modesto pittore, frequentò dal 1850 l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Alle mostre borboniche fu premiato nel 1851 (Testa antica) e nel 1855 (Il Gladiatore). Con il definitivo rientro a Bitonto (1857), dopo un soggiorno romano, l’artista si dedicò ai temi religiosi, trovando impostazioni originali in opere come Maria SS. di Lourdes (1879, chiesa di Maria SS. del Rosario, Bari). Da un viaggio a Firenze compiuto intorno al 1870, riportò suggestioni del Realismo toscano che si possono scorgere nei ritratti (Autoritratto, Ritratto della moglie, coll. privata). Svolse contemporaneamente attività didattica nella sua città.


Spinelli Abramo*

SPINELLI ABRAMO
Osio Sotto (Bergamo) 1855 - Bergamo 1924
Allievo fino al 1876 di E. Scuri presso l’Accademia Carrara di Bergamo, fu ritrattista e pittore di temi sacri. A lui si devono il Ritratto del cardinale Gusmini e il Ritratto del prevosto Rinaldo Rossi (entrambi a Bergamo, Collegio Sant'Alessandro). Nel 1893 eseguì le tele Nascita e Decollazione di San Giovanni Battista per la parrocchiale di Palazzago (Bergamo). Fu anche attivo nella chiesa bergamasca di Santa Maria delle Grazie (1904-1905).


Spina Rosario*

SPINA ROSARIO
Acireale (Catania) 1856 - ?
Si formò nella città natale assorbendo l’influenzadella pittura locale alla quale sovrappose, dal 1880 circa, l’esperienza di studi presso l’Accademia di Belle Arti di napoli. A questi anni appartengono quadri di figura e di genere, segnati da una vena ironica e caricaturale (Fruttivendola, Tra il figlio e l’asino, esposti a Napoli nel 1882; Avimmo passato no guaio!, Acireale, Pinacoteca Zelantea). Suoi poaesaggi, in forme di attento verismo, sono conservati con altre opere dell’artista ad Acireale, presso la Pinacoteca Zelantea.


Spetia Paolo*

SPETIA PAOLO
Attivo a Roma fra il 1834 e il 1853
Frequentò a Roma lo studio di T. Minardi e l’Accademia di San Luca (1834-1835); con un tema biblico partecipò al concorso Gregoriano nel 1840. Negli anni '50 si dedicò a soggetti romantici ispirati alle vite degli artisti e fu impegnato nella decorazione della basilica di San Paolo fuori le mura con la tela Ruth segue Noemialla partenza da Moab, mentre Orfa rimane spaventata dai disagi del viaggio e con l’affresco S. Paolo che risuscita Eutico nella Troade.


Speranza Luigi*

SPERANZA LUIGI
Salce (Belluno) 1819 - 1879
Artista poco noto, dopo un pri-mo apprendistato nella città natale completò la sua formazione all’Accademia di Venezia dove, nel 1847, espose La Meditazione; nella città lagunare si fermò fino al 1850 ca., prendendo parte ai moti insurrezionali del 1849. Fu autore di pale d’altare per le chiese di Tribano, nel Padovano (Le Sante Martiri Lucia, Apollonia e Agata, prima del 1846), di Col di Salce e di Giamosa, in provincia di Belluno; eseguì inoltre dipinti di storia (Palazzo De Manzoni, Agordo) e ritratti (Ritratto di Gentiluomo, Belluno, Museo Civico).


Spelta Enrico*

SPELTA ENRICO
Lodi (Milano) 1879 - 1940
Si formò a Milano presso l'Accademia di Brera, dove frequentò i corsi di M. Carcano, G. Mentessi e L. Pogliaghi. In seguito visse appartato nella cittadina natale, affiancando l’esercizio della pittura all’impegno didattico. Fu autore di quadri di figura, ritratti e paesaggi nei quali compaiono spesso vedute dei dintorni di Courmayeur. Nelle sue opere interpretò, in forme robuste, la tradizione del Realismo lombardo (Ritorno dal lavoro, coll. Banca Popolare di Lodi; Le tre vecchie, Lodi, Museo Civico).


Spaventi Silvio Marco*

SPAVENTI SILVIO MARCO
Verona 1863 - Venezia 1929
Esordì a Venezia nel 1887 con Due studi dal vero, Tempo grigio e Alba serena, opera acquistata l’anno seguente dalla Società di Belle Arti di Verona. Nella sua città prese parte alle mostre locali ancora nel 1889 (Ponte della Pietra, Pulpito di S. Fermo) e nel 1892 (acquerelli dei Gobbi di S. Anastasia, Verona, Galleria d’Arte Moderna). Ala Biennale di Venezia del 1910 presentò altre opere dal ricercato effetto lumi- nistico (Michele Sanmicheli, Rosso di Venezia, Aurore di San Marco). Decorò l’interno della chiesa di Cerro Veronese; fu anche attivo come architetto e come significativo autore di guide e saggi di storia dell’arte veronese.


Spanò Maria*

SPANÒ MARIA
Napoli 1843 - dopo il 1880
Studiò con il padre Raffaele ed esordì giovanissima all’Esposizione Borbonica del 1859 con due soggetti ancora legati alla produzione paterna (Contadina con arance e fiori, La SS. Vergine della Modestia). Comparve poi alle mostre napoletane con un indirizzo autonomo presentando quadri di genere (1863, Un rifiuto immeritato; 1864, Una confidenza, Napoli, Museo di Capodimonte; 1872, Due contadine, Napoli, Amministrazione Provinciale), di soggetto neopompeiano (1870, Jone che legge la lettera di Glauco) e paesaggi (1867, Il Vesuvio visto dal Chiatamone; 1870, Veduta di Posillipo; 1880, Castello di Sant'Elmo). Il padre Raffaele (1817 - dopo il 1863) studiò all'Accademia di Napoli dal 1830 e da quell’anno presentò puntualmente alle mostre borboniche i suoi saggi scolastici, ritratti, temi classici e copie. Dopo il periodo di perfezionamento sotto la guida di F. Marsigli, figurò alle mostre come professore onorario dell'Accademia napoletana, presentando quadri e bozzetti di tema religioso e ritratti (1855, David placato da Abigail; 1862, Ritratto della figlia; La vergine col bambino).


Spagni Domenico*

SPAGNI DOMENICO
Attivo a Reggio nell'Emilia nella seconda metà del XIX secolo
Dopo i primi studi alla Scuola d'Arte reggiana, si trasferì intorno al 1880 a Firenze insieme a C. Manicardi. Le poche opere note (Fanciullo goloso, Ritratto della madre, Reggio nell’Emilia, Galleria Civica Fontanesi) mostrano, nella stesura a larghe masse compatte, il contatto con gli ambienti postmacchiaioli, avvenuto tramite l’amico F. Gioii che accolse per qualche tempo l'artista reggiano nel proprio studio. Fu noto soprattutto per la sua attività di litografo presso lo Stabilimento Litografico degli Artigianelli a Reggio nell'Emilia.