Silvani Mentore*
SILVANI MENTORE
Traversetolo (Parma) 1843 -1905
Paesaggista, partecipò alle esposizioni dell’Incoraggiamento di Parma a partire dal 1864 (Case rustiche; 1867, La sorpresa amorosa; 1871, Prime foglie, passato al Monte di Pietà di Fiorenzuola; 1890, La vita nei campi, vinto dalla Reale Pinacoteca di Parma, Luce, Parma, Istituto d’Arte Toschi). Espose anche a Milano (1872, Nevicata), a Firenze (1875, Alla fontana nelle Puglie, Le annose querce). Tra le opere possedute dalla Galleria Nazionale di Parma: Il mulino di Uguzzolo, I guasti dell'inondazione di Parma del1868, Veduta di Calestano.
Silvagni Giovanni*
SILVAGNI GIOVANNI
Roma 1790 - 1853
Si formò all’Accademia romana di San Luca, dove si conservano La partenza di Coriolano (con cui nel 1817 si aggiudicò il pensio-nato Canova) e La sfida di Eteocle e Polinice (esposto nel 1821). In queste prime prove, come anche nell'Edipo cieco abbraccia le figlie prima dell'esilio (1818, Parma, Galleria Nazionale), mise a punto quel linguaggio neoclassico, armonioso e robusto nel colorito, dal quale non si discostò mai. Alle tematiche legate alla storia antica sostituì, durante gli anni ’30, i soggetti sacri per i quali si intensificarono le committenze sia a Roma (fra le altre, Madonna e santi, 1824, per il Seminario; tre tele per la chiesa di San Salvatore in Onda, 1847 ca.) sia nelle Marche (La Beata Marsilia Popelle matrona settempedana, 1833, per il Duomo di San Severino; S. Romualdo rinfaccia ad Ottone III imperatore i suoi falli, 1838, per la chiesa di Sant’Angelo a Fabriano) e in Umbria. Con l'avvento di Pio IX fu tra gli ispiratori della politica culturale del nuovo pontefice, anche in virtù del progredire del suo ruolo all'interno dell’Accademia di San Luca, della quale fu presidente dal 1844 al 1846. Negli ultimi anni della sua attività affrontò tematiche più consone al gusto romantico come il Galileo dinnanzi al Cardinal Bellarmino (esposto con la Società degli Amatori e Cultori nel 1851).
Signorini Gaetano*
SIGNORINI GAETANO
Luzzara (Reggio nell'Emilia) 1806 - 1879
Ebbe legami con l'ambito parmense, come provano le sue presenze, anche se discontinue, alle mostre dell’Incoraggiamento di Parma (1856, Regali di cacciagione, La vanità; 1867, Ninfa). La sua produzione, legata a studi di figura, ritratti (Ritratto del conte Sanvitale, Parma, Pinacoteca Nazionale) e quadri di sog-getto allegorico, comparve alle esposizioni di Firenze (1861, Amore che calpesta vari emblemi), Torino (1864) e Genova (1870, Studio dal vero di giovane donna, Studio dal vero di vecchia, Studio a lume di candela).
Sidoti Stanislao*
SIDOTI STANISLAO
Lecce 1837 - 1924
Dal 1862 al 1866 frequentò l’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida G. Mancinelli, riportando premi alla Scuola di Paesaggio: in quell'indirizzo diede anche il proprio contributo teorico con un saggio del 1864. Rientrato a Lecce, fu assorbito dall’insegnamento e dall’attività pittorica; fra le poche presenze alle mostre si ricorda quella all’Esposizione Nazionale di Torino del 1896 con opere a pastello (Studio, Marzo, Campagna pugliese), tecnica usata dall'artista an-che in seguito sugli esempi di G. Casciaro. Alcuni suoi paesaggi comparvero, postumi, alle mo-stre salentine del Novecento, ri-velando il suo legame con le scuole napoletane, in particolare con quella di Portici e con M. De Gregorio (Castello di Lecce, Lecce, coll. del Comune).
Sevesi Fabrizio*
SEVESI FABRIZIO
Milano 1773 - Torino I837
Figlio di uno scultore e nipote del pittore F. Galliari, studiò all'Accademia di Brera di Milano per poi trasferirsi a Torino, dove, già nel 1798, lavorava come scenografo. A questa attività principale (lavori per i teatri Carignano e Regio di Torino), affiancò quella di pittore prospettico (affreschi nel salone da ballo del castello di Govone con La favola di Niobe, 1820). Fu anche fantasioso progettista ed esecutore di apparati per cerimonie dove ripropose, in forme ag-giornate, la tradizione della scuola dei Galliari. Fu nel corpo insegnante dell'Accademia Albertina di Torino.
Severn Joseph*
SEVERN JOSEPH
Hoxton (Gran Bretagna) 1793 - Roma 1879
Dopo gli studi a Londra, giunse in Italia nel 1820 con l'amico poeta J. Keats e si stabilì con lui a Roma nella casa di piazza di Spagna. Prese parte alle mostre romane della Società Amatori e Cultori nel 1831 e nel 1832 (Ave Maria siciliana, La campagna di Roma veduta sul calar del sole con luna piena). Durante il soggiorno in Italia continuò a esporre alle mostre della Royal Academy e ottenne commissioni da suoi connazionali: fra le altre II bambino dell'Apocalisse assunto in cielo (1836), destinato alla basilica romana di San Paolo, opera che venne osteggiata e infine rimossa per l’appartenenza dell’autore alla religione protestante. Prima di tornare a Londra nel 1840, dipinse il quadro di soggetto storico Cola di Rienzo nel momento che parta al popolo (1839). Dal 1861 al 1872 tornò a Roma come console britannico e in tale ruolo si adoperò in favore di N. Costa, ricercato in quegli anni dalla polizia pontificia, riuscendo a salvare dalla confisca lo studio del pittore.
Servolini Benedetto*
SERVOLINI BENEDETTO
Firenze 1805 -1879
Allievo di P. Benvenuti all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 1833 ottenne il pensionato a Roma. Nel 1838, tornato a Firenze, fu nominato aiuto di G. Bezzuoli all’Accademia, incarico che conservò fino al 1856, quando divenne a sua volta insegnante di pittura. In forme che ancora risentono di rigori neoclassici, eseguì quadri di soggetto storico e letterario, in attinenza con i modelli del Romanticismo storico (La morte di Filippo Strozzi, 1833; Erminia fra i pastori, 1835, entrambi a Firenze, Galleria dell'Accademia). Eseguì anche alcuni soggetti religiosi fra cui San Giuseppe Calasanzio che resuscita un bambino affogato, per la chiesa del collegio dei Barnabiti a Firenze.
Serino Vincenzo*
SERINO VINCENZO
Napoli 1876 - 1945
Compì gli studi all'Accademia di Napoli sotto la guida di D. Morelli, F. Palizzi e P. Vetri e seguì le lezioni di storia dell'arte e archeologia svolte da C. Miola. Agli esordi presentò alla Promotrice partenopea del 1897 Acqua e vino e l'anno seguente espose a Torino Pel superiore. Ancora a Napoli fu presente nel 1904 (In-terno, Alghe ed animali e Prime preci) e nel 1906 (Paesaggio). Con l'inizio del secolo si dedicò alla ritrattistica e all'illustrazione a carattere scientifico, lavorando per la Stazione Zoologica di Napoli.
Sereni Giuseppe*
SERENI GIUSEPPE
Spoleto (Perugia) 1823 - dopo il 1888
Formatosi probabilmente nella città natale (Ritratto di Pietro Fontana, Spoleto, Pinacoteca Comunale), nel 1845 è documentato a Roma, dove si inserì nella cerchia degli allievi di T. Minardi, ottenendo più tardi la com-missione per un affresco nella basilica di San Paolo (Conversione del cancelliere Filippi, 1857). La Madonna con il Bambino e Santi (santuario della Madonna della Stella, Montefalco, Perugia), opera matura, costruita su eterogenei stilemi cinquecenteschi uniti a una garbata forma purista, procurò al pittore una certa fama e diverse commissioni anche a Roma (affresco nella chiesa di San Gregorio della Divina Pietà). Ultima opera nota fu il Cristo appare a santa Margherita d'Alacoque del 1888 (convento della Trinità, Viterbo).
Serafini Giulio*
SERAFINI GIULIO
Venezia 1825 - ?
Si laureò a Padova in medicina, ma poi si dedicò alla pittura completando la sua formazione tra l’Accademia di Belle arti di Venezia e quella di Monaco di Baviera.Per quanto riguarda la sua produzione figurativa, poco nota, si sa che fu pittore di genere e che realizzò pale d’altare per numerose chiese della sua terra d’origine, le valli Giudicarie. Il suo Ritratto del conte Benedetto Giovannelli è collocato nella biblioteca di Trento.