Mollica Emanuele*
MOLLICA EMANUELE
Napoli 1820 ca. - dopo il 1877
Ebbe una formazione neoclassica, seguendo fino al 1843 gli insegnamenti di C. Angelini all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Inviò alle biennali borboniche (1837-1859) i suoi saggi scolastici, ritratti e quadri di soggetto sacro. Alle promotrici napoletane partecipò con quadri di tema storico e letterario (1863, I Sanfedisti nel 1799 lacerano le carte di musica a Cimarosa; 1866, Dante e Casella; 1871, La Pimentel). Negli anni '70 aderì alla pittura neopompeiana (Suonatrice pompeiana, Concerto di musica in casa di Cicerone a Pompei, presentati all'Esposizione Nazionale di Napoli del 1877).
Molino Filippo*
MOLINO FILIPPO
Vasto (Chieti) 1804 - Napoli 1856
Fu principalmente incisore, ma eseguì anche paesaggi e quadri di soggetto sacro (Madonna del Rosario, chiesa di San Pietro, Vasto). Lavorò a Napoli, realizzando disegni di vedute e di prospettive architettoniche per II Poliorama pittoresco (1836-1843) e per Medicina pittorica. Alla Mostra borbonica del 1843 presentò I questuanti di Gerusalemme nelle vicinanze di Lungro in Calabria citra, Il pozzo del monastero di Montecassino e La scala dello stesso Monastero.
Mola Grubicy De Dragon Antonietta*
MOLA GRUBICY DE DRAGON ANTONIETTA
Lodi (Milano) 1824 - Milano 1908
Madre di Vittore e di Alberto, si dedicò alla pittura a olio, a pastello e ad acquerello. Predilesse le composizioni di fiori, ma si cimentò anche in paesaggi, ritratti e studi di figura all’aperto, sempre muovendosi nel solco di un gusto cremoniano (Rosa, Milano, Galleria d’Arte Moderna). Fu importante figura di riferimento per i figli e seppe affettuosamente incoraggiare i giovani artisti che si raccoglievano intorno a loro.
Moja Angelo*
MOJA ANGELO
Milano 1828 - Dolo (Venezia) 1885
Fratello di Federico e di Luigi, sotto la guida di G. Migliara si dedicò alla scenografia e alla decorazione con vedute architettoniche. Per molti anni fu insegnante di prospettiva all’Accademia Albertina di Torino e, nel 1869, espose alla Promotrice una serie di scorci monumentali (Cortile del Castello di Lammermoor, Interno, Chiostro della Chiesa di S. Antonio di Padova) e alcuni bozzetti per decorazioni teatrali. Il fratello Luigi (1815 ca. - dopo il 1875) studiò presso l’Accademia di Brera, dove nel 1831 presentò Rinaldo che abbandona Ar-mida (Milano, Pinacoteca di Brera); dopo un lungo soggiorno in Francia, insegnò all'Accademia di Venezia dal 1843 al 1875.
Moech Girolamo*
MOECH GIROLAMO
Belluno 1792 - 1857
Allievo di P. De Filippi, paesaggista bellunese, si distinse in questo genere tanto da meritare l'epiteto di “pittore della natura”. Dipinse quasi esclusivamente a tempera e tra i suoi lavori più significativi si annoverano i paesaggi murali di Palazzo Costantini a Belluno e di Palazzo Miari- Bentivoglio a Landris di Sedico (1820-1830), improntati al rovinismo di M. Ricci. Eseguì anche pale d'altare per le parrocchiali della Val Belluna (Igne, Lamon, Visome, Calalzo), dove peraltro mostrava scarsa consuetudine con il trattamento della figura. Il Museo Civico di Belluno conserva una Maddalena penitente e un Ritratto di Paolo Marzari.
Mironi Francesco*
MIRONI FRANCESCO
Castelfranco Veneto (Treviso) 1836 - San Polo d'Enza (Reggio nell'Emilia) 1898
Si trasferì a Reggio molto giovane per insegnare disegno nelle Scuole Comunali. Le sue poche opere note, che ritraggono scorci ed eventi cittadini, sono interessanti documenti iconografici dell’epoca (Il 1859 a Reggio Emilia, Reggio nell’Emilia, Musei Civici; Le absidi del duomo, coll. privata, già attribuito a G. Fon- tanesi). Presentò acquerelli con vedute di Reggio e di Venezia alle mostre di Milano (1872, 1881; 1884, La piazzetta di S. Prospero a Reggio Emilia).
Minasi Antonino*
MINASI ANTONINO
Messina 1837 - dopo il 1882
Appartenente a una famiglia di decoratori e litografi, è stato spesso confuso con l’omonimo zio, incisore. Formatosi sotto la guida di G. Panebianco e di M. Bova, è ricordato come incisore ma anche come autore di opere di tema storico e di acquerelli di grandi dimensioni (esposti a Messina nel 1882).
Minaldi Carlo Maria*
MINALDI CARLO MARIA
Attivo a Messina fra il 1792 e il 1841
Riscoperto grazie a studi recenti, svolse una intensa attività nell’area messinese, soprattutto con opere destinate alla committenza ecclesiastica, in un linguaggio di accademismo attardato e provinciale (fra gli altri, La Madonna del Rosario, 1795, parrocchiale di Giampilieri; affreschi per la chiesa di San Francesco di Paola a Gesso, 1797; Ritratto del vescovo Antonio Riggio, 1805, cattedrale di Lipari; Martirio di S. Caterina d'Alessandria, 1829, parrocchiale di Altolia). Fra le sue opere figura anche un acquerello di interesse topografico con II porto di Messina visto dal Convento di S. Salvatore dei Greci (Messina, Biblioteca Re-gionale Universitaria).
Milesi Moyon Bianca*
MILESI MOYON BIANCA
Milano 1790 - Parigi 1849
Studiò a Roma, dove soggiornò fino al 1817. Tornata a Milano aderì al movimento della Carboneria e si accostò ai circoli intellettuali di ispirazione unitaria, stringendo amicizia con C. Cattaneo e A. Manzoni. Dopo il matrimonio con il medico B. Moyon si trasferì a Genova. Autrice anche di opere di tema sacro, fu soprattutto ritrattista (Ritratto di Andrea Appiani, Milano, Pinacoteca di Brera; Autoritratto, 1820, coll. privata; Gian Carlo di Negro, 1822 ca., coll. privata).
Milani Giovanni*
MILANI GIOVANNI
Venezia 1830 ca. - ?
Si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1848, seguendo fino al 1855 i corsi di architettura, prospettiva e ornato e specializzandosi in ingegneria. Dipinse paesaggi e principalmente scorci e vedute di Venezia, che presentò in buon numero alle mostre di Torino, fra il 1863 e il 1868 (1864, Ponte di Rialto, Scuola di S. Marco; 1865, Chiesa di San Marco dalla Piazzetta). Da non confondere con l'omonimo ingegnere veronese, che negli anni 1836-1837 progettò la strada ferrata Ferdinandea tra Venezia e Milano.
