Galli Riccardo *
GALLI RICCARDO
Milano 1869 - Barzio (Como) 1944
Allievo di G. Bertini a Milano, all’Accademia di Brera, fu personaggio di rilievo dell’ambiente culturale cittadino: animatore della Famiglia Artistica e della Famiglia Meneghina, promotore della Società degli Acquarellisti, fu anche illustratore, poeta dialettale e musicista. Come pittore esordì a Brera nel 1887 e in quella sede tornò a esporre paesaggi (1890, Alla riva di Bellera- Musso, Lago di Como) e soprattutto ritratti, facendo uso anche del pastello (Ritratto dell'amico Cavaleri, esposto a Torino nel 1898; La marchesa Eva Parravicini- Persia, esposto a Milano nel 1900). Sue opere si conservano a Milano nella Quadreria dell’Ospedale Maggiore; un Ritratto di Vittorio Emanuele II si trova nella Galleria d’Arte Moderna.
Galli Luigi *
GALLI LUIGI
Milano 1822 - Roma 1900
Si formò a Milano all’Accademia di Brera (1835-1845) sotto la guida di L. Sabatelli, da cui trasse il vigore del segno, ma guardò anche alla pittura neoclassica di A. Appiani e di G. Bossi. Nel 1845 giunse a Roma e tre anni dopo prese parte alla difesa della Repubblica Romana: a questo periodo va forse riferito Personaggio del Risorgimento davanti a Pio IX (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Trasferitosi a Napoli nel 1849, si avvicinò a D. Morelli; si applicò all'esecuzione di quadri di soggetto religioso con una tecnica che prevedeva l’uso di tele bagnate e che causò la perdita di molte sue opere. Dopo una permanenza a Venezia e un soggiorno parigino, in cui conobbe M. Fortuny, risiedette per un decennio a Londra, dove fu a contatto con i Preraffaelliti. Da G. F. Watts trasse la classicità nervosa, la forma fantastica e ricca (Amorino che suona il liuto, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti). Incaricato di ritrarre la regina Vittoria, sembra che si fosse invaghito a tal punto della sovrana da dover essere allontanato dal paese. Dopo una sosta a Parigi nel 1870, fece ritorno definitivamente a Roma, dove ritrovò Fortuny e N. Costa. Frequentò il Caffè Greco, animandone l’ambiente con la sua vitale originalità. Nel 1879 fu impegnato in Cristo e Maometto che si contendono il mantello rosso simbolo dell'umanità, allegoria del conflitto russo-turco. Fra il 1880 e il1882 decorò con altri artisti la sede dell’Associazione Artistica Internazionale e la Galleria Margherita (distrutta); nel 1883 inviò all'Esposizione Nazionale di Roma Galatea (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Fu-rono anche apprezzati i suoi ritratti, come quello di Alessandro Torlonia, della Contessa Fini (1890, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) o del Pittore Faustini (esposto alla Mostra della Società Amatori e Cultori del 1892). Negli ultimi anni cedette sempre più ad atteggiamenti stravaganti vivendo, nonostante l'aiuto degli amici pittori, in stato di precarietà materiale.
Galli Edoardo *
GALLI EDOARDO
Napoli 1854 - dopo il 1915
Allievo di A. Licata e poi di D. Morelli, fu abile e forte ritrattista (Ritratto del pittore Puccinelli, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), ma dipinse anche paesaggi e scene di genere ispirate al folclore partenopeo. Fu presente alle mostre della Promotrice napoletana fra il 1880 e il 1911: il dipinto Innamorati (o II bacio, Napoli, Palazzo del Comune) fu apprezzato da F. Netti alla Mostra del 1886. Espose fra l’altro a Genova dal 1882 al 1895 (Le infilaperle a Venezia), a Milano dal 1882 al 1906 (1884, Le nostre biricchine e A Posillipo), a Roma nel 1883 (Un demonio di modella) e a Venezia nel 1887 (Quod superest date pauperibus).



