D'Agostino Gaetano *
D’AGOSTINO GAETANO
Salerno 1837 - Napoli 1914
Nel corso di una lunga attività, l'artista realizzò numerosi dipinti di soggetto neopompeiano legati agli esempi morelliani, ma dipinse anche scene di genere e ritratti, e svolse un’intensa attività di decoratore, alternando motivi rinascimentali a suggestioni liberty. Nel 1871 concorse con due bozzetti (Appio Claudio, La ripristinazione delle libertà greche) alla decorazione della sala Gialla del Senato e Tanno se-guente inviò all’Esposizione di Milano Nos numerus sumus et fruges consumere nati (coll. privata) dove l'attenzione filologica per i costumi si univa a una suggestiva ambientazione realista. Diversa invece la resa tonale de I saltimbanchi a Pompei (presentato a Napoli nel 1877) dove il colore fu paragonato dalla critica a un «mosaico in pietra dura». Le sue opere comparvero alle mostre di Napoli (1876, 1904, 1906), di Genova (1882, Dacci oggi il pane quotidiano; Una scena del Gran Bazar, Il Promor) e di Torino (1884, La vita romana sotto Claudio). A Napoli lasciò diverse opere a fresco (chiesa del Gesù Vecchio, sala del Rettorato dell’ Università, sala dell'Accademia Reale, Casa Sambon, 1895; Palazzo della Camera di Commercio, 1897-1898) e realizzò il sipario del teatro Sannazaro; a Salerno eseguì la decorazione del teatro Verdi.
D'Achiardi Pietro*
D’ACHIARDI PIETRO
Pisa 1879 - Roma 1940
Conseguita la laurea in lettere a Pisa, si trasferì nel 1901 a Roma per frequentare il corso di perfe-zionamento in storia dell’arte. Iniziò in questi anni a praticare la pittura di paesaggio, e già dal 1902 fu presente alle mostre della Società degli Amatori e Cultori e del gruppo “In Arte Libertas” (Tramonto d'autunno, Ulivi toscani); nel 1903 e nel 1904 espose anche con l'Associazione degli Acquarellisti (1903, Mattino; 1904, Luna piena, Ritratto, Studio-contadina). Tra il 1905 e il 1906 viaggiò per l’Europa usufruendo di una borsa di studio. Dal 1908 curò il riordinamento della Pinacoteca Vaticana e dal 1909 al 1913 fu ispettore della Galleria Borghese. Insegnò storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e poi presso la facoltà di architettura.
Da Rios Luigi *
DA RIOS LUIGI
Vittorio Veneto (Treviso) 1844 - Venezia 1892
Dopo gli studi all’Accademia di Venezia, dove tra il 1859 e il 1864 ottenne numerosi riconoscimenti in diverse discipline, si trasferì a Firenze per studiare i maestri del Rinascimento. Rientrato a Venezia, si dedicò inizialmente alla ritrattistica e in seguito alla pittura di genere, in particolare ai soggetti veneziani, secondo i canoni della tradizione locale. Ospite assiduo delle mostre veneziane, dal 1867 al 1875 e dal 1878 al 1881, partecipò anche alle esposizioni di Milano (1874, Il custode della casa di Dio; 1878, Un virtuoso del secolo scorso; 1881, Fondamenta a Venezia e Tentazioni nella casa di Dio), di Torino (1879, Cosa hai fatto?) e di Firenze (1880, Ricreazione, Fondamenta a Venezia). All'Esposizione veneziana del 1887 presentò II papà non arriva. Si dedicò anche alla decorazione a fresco, eseguendo un murale per l’Hotel Europa di Milano, con scene del Carnevale veneziano, e nel 1864 alcuni affreschi neosettecenteschi per la Villa Bisacco Palazzi e per la Parrocchiale di Chirignano.
Da Rin Tommaso *
DA RIN TOMMASO
Vigo di Cadore (Belluno) 1838 - Venezia 1920
Dopo i primi studi a Laggio di Cadore, si iscrisse all'Accademia di Venezia nel 1855, allievo di M. Grigoletti e P. Molmenti. Negli anni giovanili diede inizio a un’intensa produzione di ritratti che proseguì fino alla maturità (Vigo di Cadore, Biblioteca Cadorina). Legato alla committenza aristocratica trentina e austriaca, soggiornò a Bolzano, a Trieste e a Vienna, mantenendo pur sempre i contatti con il nativo Cadore, dove lasciò numerose pale d’altare nelle chiese di Perarolo (Adorazione del bambino), di Vigo (Gesù tra i fanciulli, 1866), di Laggio, di Padola e di Auronzo (Sacra famiglia, 1902): opere caratterizzate, nel corretto impianto del disegno, dalla fusione di motivi neoclassici e di spunti romantici derivati da Grigoletti. Dopo l’esordio veneziano, nel 1866, prese parte all’Esposizione Nazionale di Torino del 1880 (Cristo caccia i mercanti dal tempio), a quella di Belle Arti di Roma del 1883 (Cristo benedice i fanciulli) e alla mostra di Torino del 1884 (Maddalena, Nell'età della pietra). Alla prima Triennale di Milano del 1891 presentò Promessa sposa e La bambola rotta; alla seconda Triennale del 1894 espose Una decapitazione.
Da Re Guglielmo*
DA RE GUGLIELMO
Attivo nella seconda metà del XIX secolo
Formatosi all’Accademia di Vicenza, passò poi a quella di Milano dove, nel 1884, partecipò all'Esposizione annuale con Prospettiva della chiesa delle Grazie (commissionato da E. Konig). A questa prima fase della sua attività risalgono una serie di vedute veneziane e scene di genere di gusto neosettecentesco (Festa storica sul Canal Grande, esposto a Parigi nel 1888). Emigrò presto a Buenos Aires, dove si specializzò in soggetti storici legati anche all’indipendenza argentina (un consistente nucleo di suoi dipinti è conservato nel Museo di Buenos Aires). Si dedicò anche alla ritrattistica e, dopo il ritorno in Italia, alla pittura su vero: sue sono le vetrate per la cattedrale di Oleggio presso Novara e quelle del Tempio dei Caduti di Modena.


