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Cenni Quinto *

CENNI QUINTO
Imola (Bologna) 1845 - Cornate (Milano) 1917
Dopo i primi studi a Imola fu all’Accademia di Belle Arti di Bologna allievo di N. Angiolini, A. Muzzi e F. Ratti dal 1862 al 1867. In quell’anno si trasferì a Milano, frequentando all'Accademia di Brera i corsi di xilografia. Svolse prevalentemente attività di illustratore di soggetti militari e tra il 1867 e il 1917 eseguì numerosi acquerelli di disinvolti e vivi figurini in uniformi militari italiane e straniere. Sugli stessi temi Cenni eseguì anche opere di maggior impegno che comparvero alle mostre milanesi (1872, Combattimento in piazza Vendôme a Parigi tra Versagliesi e Comunardi; 1881, Battaglia di San Martino) e studi di paesaggio al-l'acquerello, oggi in coll. privata. Nel 1887 fondò L’lllustrazione Militare Italiana alla quale collaborò in seguito anche il figlio Italo (Milano 1874-1956). Questi, allievo di L. Pogliaghi e V. Bignami all'Accademia di Brera, si dedicò inizialmente alla pittura di soggetto sacro (affreschi delle chiese di Crodo, Novara e Codero, Varese), passando poi ai soggetti storici (Napoleone durante la battaglia di Russia) e militari (Cavalleggero di Piacenza, esposto a Genova nel 1896; L'abbeverata in marcia, esposto a Milano nel 1898).


Celommi Raffaello *

CELOMMI RAFFAELLO
Firenze 1881 - Roseto degli Abruzzi (Teramo) 1957
Nella prima formazione che avvenne sotto lo sguardo attento del padre Pasquale, rivelò una precoce abilità nello studio della figura (Giovinetta, 1898, Teramo, Museo Civico). Nel 1901 si iscrisse all’Accademia di Roma e a questo momento risalgono alcuni studi di nudo di impianto classicheggiante. Trasferitosi a Roseto, riprese i soggetti paterni di marine (Pescatori, Teramo, Museo Civico) e di paesaggi abruzzesi (Scena Campestre, Teramo, Museo Civico).


Celommi Pasquale *

CELOMMI PASQUALE
Rosburgo, oggi Roseto degli Abruzzi (Teramo) 1851 - 1928
Dopo gli studi all’Accademia di Firenze tornò a risiedere nel suo paese nel 1881. Agli esordi (Vecchio e Odalisca, esposti a Torino nel 1880, coll. privata) fu vicino ai modelli di F. P. Michetti indirizzando poi la sua pittura soprattutto ai soggetti tratti dalla terra natale: paesaggi montani e marine d’Abruzzo, popolati da pastori e pescivendole dove fece uso di un'intensa tavolozza. Alle mostre romane fu presente nel 1883 con Tarantella, nel 1895 con II ciabattino (Roseto, Palazzo del Comune) e nel 1900; espose anche a Genova (1886, 1892, 1901) e nel 1888 a Teramo (tra gli altri figurarono Lo sposalizio abruzzese, coll. privata; L'operaio politico, Teramo, Museo Civico). Realizzò pure dipinti sacri, mitologici e scene in costume sette-centesco. Con gli inizi del secolo lavorò con il figlio Raffaello.


Cellini Giuseppe *

CELLINI GIUSEPPE
Roma 1855 - 1940
Dopo aver studiato fino al 1875 all’Accademia di San Luca, dal 1878 al 1880 seguì i corsi del Museo Artistico Industriale. Si avvicinò quindi a N. Costa e alla sua Scuola Etrusca interessandosi alle teorie preraffaellite. In contatto con gli ambienti colti e aristocratici della capitale, protetto dal principe B. Odescalchi, nel 1882 conobbe G. D’Annunzio, con il quale collaborò in diverse occasioni (illustrazioni per il volume Isaotta Guttadauro, 1886). Nel 1885 espose con la Società Amatori e Cultori alcuni acquerelli di paesaggio (Di sera, Dentro Roma, Monti Parioli) e l'anno seguente partecipò alla fondazione della società “In Arte Libertas”, alla quale diede anche il nome. Nel 1888 decorò la galleria di Palazzo Sciarra a Roma con scene allegoriche, racchiuse da preziosi motivi decorativi, dedicate alle virtù della donna. Dopo il soggiorno in Portogallo, dal 1889 al 1892, fu per qualche tempo a Modena e a Napoli tornando a stabilirsi a Roma nel 1894. Artista di ampia cultura, ricoprì un ruolo di primo piano nella diffusione dell’estetismo nella Roma di fine secolo, adottando tecniche diverse e applicandole a vari soggetti: religiosi (San Domenico, esposto a Roma nel 1885; L’Assunta, chiesa di Bassano Romano), temi allegorici di matrice costiana, idilli campestri dal sapore böckliniano (Ninfa, 1890, coll. privata) e ritratti. Nel 1904 fu anche tra i fondatori del gruppo dei “XXV della Campagna Romana” e fino al 1921 espose con frequenza alle mostre romane (1889, Fantasia, coll. privata; 1897, Mergellina, Oporto, Musae noster amor).


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