Carta Natale *
CARTA NATALE
Messina 1800 - Montagnano (Arezzo) 1888
Figlio d’arte, ebbe una solida formazione neoclassica studiando con il padre e con G. Patania, quindi con G. Velasco e, dopo il trasferimento a Roma, per dodici anni, con V. Camuccini. Fra le sue prime opere figura la Santa Rosalia per Santa Maria d'Itra, chiesa della “nazione siciliana” a Roma. Si fece presto apprezzare per la felice interpretazione dei modelli classici attraverso suggestioni reniane, in opere di soggetto letterario (Atala che riceve l'estrema unzione dal padre Aubry e Atala portata al sepolcro, 1830, acquistate da Francesco I, Napoli, Museo di Capodimonte). Dopo le numerose commissioni napoletane (L'estasi del Beato Nicolò de' Longobardi e San Francesco di Paola, per la chiesa di San Francesco di Paola) e la realizzazione, per la casa reale dei Savoia, della grandiosa composizione con Eduardo di Savoia nel 1308 all'assedio di Genova (1834- 1839, castello d'Agliè, Torino), Carta si trasferì definitivamente a Roma nel 1839. Qui l'artista fu attivo nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte (Immacolata) e nella basilica di San Paolo. In queste opere come nei dipinti di soggetto mitologico (Bacco e Arianna, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), sono esaltate le doti di chiarezza compositiva e di morbidezza cromatica. Svolse anche una ricca attività di ritrattista (Ritratto di giovane con toga romana, Trapani, Museo Pepoli).
Carsana Giuseppe*
CARSANA GIUSEPPE
Bergamo 1822 - 1889
Formatosi tra il 1839 e il 1853 presso l’Accademia Carrara di Bergamo dapprima con G. Diotti e poi con E. Scuri, fu impegnato nella decorazione di edifici religiosi del Bergamasco, del Varesotto e del Milanese, ove dal 1866 realizzava la propria opera di maggiore impegno con gli affreschi del Santuario della Addolorata di Rho. Ammiratore di F. Coghetti, di cui fu ripetutamente ospite a Roma, Carsana improntò all’equilibrata ortodossia accademica del pittore bergamasco anche la propria attività di ritrattista.
Carrillo Achille *
CARRILLO ACHILLE
Avellino 1818 - Napoli 1880
Conseguita la laurea in legge, si volse agli studi artistici sotto la guida di G. Smargiassi all'Accademia di Napoli. Partecipò alle biennali borboniche con paesaggi di composizione e con dipinti storici (Kaled, episodio del Conte Lara di Byron, 1851; Vox clamans in deserto, 1859, Napoli, Museo di Capodimonte). Nel 1861 inviava all'Esposizione Nazionale di Firenze Un pergolato, Gruppo di alberi e Campagna del napoletano. Già in rapporto d'amicizia con G. Gigante, F. Netti e D. Morelli, fu tra i fondatori della Società Promotrice di Belle Arti di Napoli; negli stessi anni, sospinto dal modello di F. Palizzi, maturò una graduale evoluzione verso un paesaggismo meno costruito e più aderente al vero. Durante un soggiorno a Firenze, anteriore al 1870, Carrillo riprese contatto con G. Benassai e conobbe alcuni pittori fiorentini, fra cui G. Fattori, che lo delegarono a rappresentarli in seguito nelle mostre napoletane. Dal 1869 professore di paesaggio all’Accademia, cercò di raggiungere, anche tramite la pratica dell’acquerello, una maggiore scioltezza compositiva, con esiti non sempre apprezzati dalla critica (Nella vallata, esposto nel 1877 allaMostra Nazionale di Napoli). Nel 1880 l'artista inviava alla Promotrice sei opere fra le quali Le sorelle e Da Posillipo (Napoli, Amministrazione Provinciale). Diversi suoi acquerelli sono conservati presso il Museo di San Martino di Napoli.

