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Cargnel Vittore Antonio *

CARGNEL VITTORE ANTONIO
Venezia 1872 - Milano 1931
Allievo all’Accademia di Venezia di D. Bresolin, G. Ciardi e di C. Laurenti, aderì fin dagli esordi al tradizionale vedutismo lagunare seguendo la lezione dei maestri e accostandosi, specie nella ritrattistica, a G. Favretto e E. Tito. I motivi più ricorrenti del suo repertorio pittorico furono le campagne venete e le montagne friulane restituite con attenti effetti luministici e atmosferici. Alla Biennale veneziana del 1895 il suo dipinto Averte faciem tuam a peccatis meis ottenne il premio del presidente della giuria G. Rossetti. La sua attività espositiva fu in seguito molto intensa: nel 1896 inviò alla mostra di Firenze il Lupo di mare, alla Biennale di Venezia del 1897 Requiescat in pace e a quella del 1899 Sera (Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro); nel 1901 espose Triste mattino al Glaspalast di Monaco e II fine del giorno a Pedavena alla Mostra d’Arte Italiana a Pietroburgo.


Carelli Raffaele *

CARELLI RAFFAELE
Monopoli (Bari) 1795 - Napoli 1864
Discendente da una famiglia di artisti, ebbe i primi insegnamenti artistici dal padre Settimio. Dopo un inizio di ritrattista, si trasferì nel 1805 a Napoli dove frequentò dapprima la bottega di un restauratore e, dal 1819 al 1821, lo studio del paesista W. Huber di cui divenne assistente. Non senza conseguenze fu poi l'incontro con A. Pitloo e con il pittore russo S. F. Scedrin per l'avvio a una pittura di compromesso fra il preziosismo nordico del paesaggio e l'individuazione pittoresca delle figure che lo animano. Nel frattempo era venuto in contatto, grazie al poeta genovese G. Ponte, con facoltose famiglie svizzere trapiantate a Napoli, i Bourgui- gnon e i Meuricoffre che, insieme al conte di Montesantangelo e al duca di Terranova, furono suoi protettori. Al repertorio di paesaggi affiancò scene di costume e soggetti di carattere documentario e cronachistico, comparendo alle Biennali Borboniche a partire dal 1826 (fra le altre, la Veduta della chiesa dell'Avvocateli alla Cava, Napoli, Prefettura). Premiato alla Biennale del 1833 l'artista, che fin dal 1830 risultava professore onorario del Regio Istituto di Belle Arti, ottenne un nuovo riconoscimento all’Esposizione del 1835 grazie al dipinto Conoscitori e negozianti di quadri antichi (coll. privata), una “bambocciata” rivelatrice del suo interesse per il tedesco F. Catel. Dalla fine degli anni '30 (Marina di Pozzuoli, 1837, Giulianova, Pinacoteca) diradò gli impegni di pittore per dedicarsi all'attività di mercante e di perito d’arte. Maturò un’interessante esperienza in occasione dei viaggi compiuti, al seguito del duca di Devonshire, nel 1834 in Italia meridionale e a Malta nel 1839 in Oriente; nel corso di quest'ultimo realizzò una cinquantina di acquerelli, che documentano lo spirito romantico dell’impresa (Chatsworth Settlement, The 6th Duke of Devonshire’s albums).


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