Bedini Giovanni Paolo *
BEDINI GIOVANNI detto PAOLO
Bologna 1844 - 1924
All'Accademia di Bologna si distinse per la sua versatilità aggiudicandosi premi in Architettura (1863), Decorazione e Figura (1864), Prospettiva (1865), Pittura (1866), Figura delle statue e Anatomia (1867). Esordì nel 1867 all’Esposizione Triennale di Reggio nell'Emilia con un’opera ispirata alla storia rinascimentale; in seguito dipinse quadri di genere e di interno resi con accesa cromia, che espose alle promotrici di Torino (Una nota sbagliata, 1872), Genova (Un brutto scherzo, 1876) e Firenze (Una botte deI buon vino, 1877) e alle mostre di Milano (1876, 1893, 1895, 1906). Le due opere I vecchi cercano, i giovani trovano e il Ritratto di Luigi Comastri (1870 ca., Bologna, Museo Civico del Risorgimento), esposte alla Mostra Regionale di Bologna del 1888, ottennero buona accoglienza presso la critica. Fu anche autore di leziosi dipinti di genere in costume settecentesco. Nel 1894 divenne docente di elementi di figura presso l’Accademia bolognese e in seguito anche alla Scuola Professionale per le Arti Decorative.
Bedeschi Mario *
BEDESCHI MARIO
Lugo di Romagna (Ravenna) 1850 - Moncalieri (Torino) 1923
Si trasferì presto in Piemonte e visse tra Torino e la vicina Moncalieri, dove insegnò pittura presso il collegio C. Alberto. Dipinse scene di genere (Il giorno delle nozze d'oro, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna) e ritratti (Padre Cannobbio, Moncalieri, Reale Collegio). Viene anche documentata la sua presenza alle mostre delle promotrici di Torino (1874), di Firenze (1875 e 1876) e di Genova (1885 e 1892); alla Quadriennale di Torino del 1902 espose Ultimi raggi.
Beda Francesco *
BEDA FRANCESCO
Trieste 1840 - 1900
Studiò all’Accademia di Vienna dove, entrato nel 1858, fu allievo di K. von Blaas. Trattò soggetti storici (Ambasciatori veneti da Carlo VI, Trieste, Museo Revoltella) e di genere (Uno spiacevole incidente nello studio del pittore, esposto alla Promotrice di Torino nel 1879). Viaggiò molto nei paesi dell'impero austroungarico dove si fece notare come ritrattista: in questo genere (Il concertino, 1873, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte) si avvalse di un rigoroso impianto disegnativo e di una stesura pittorica brillante. Fu tra i promotori del Circolo Artistico triestino.
Bechi Luigi *
BECHI LUIGI
Firenze 1830 - 1919
Allievo dal 1843 di G. Bezzuoli e di E. Pollastrini all'Accademia di Firenze, esordiva alla Promotrice del 1853 con Cristoforo Colombo alla Rabida. Ai temi di soggetto storico-letterario fu legato anche nelle opere esposte negli anni seguenti (Michelangelo che veglia il servo Urbino, 1855; Cimabue vede Giotto che disegna la pecora, 1858; Agar ripudiata da Abramo, 1862). Legato d'amicizia con il gruppo del Caffè Michelangiolo, nel 1855 visitava, con altri artisti fiorentini, l’Esposizione di Parigi. Nel 1859 combattè nella guerra d’Indipendenza e partecipò al concorso Ricasoli nella sezione “episodi militari” con II marchese Faldini salva la vita al colonnello de Sonnaz a Montebello (Firenze Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti), per il quale ottenne l’allogazione nel 1860. Sul tema risorgimentale tornò con Allarme di zuavi al levar del sole, esposto alla Promotrice del 1861. A questo periodo risalgono le prime esperienze di pittura dal vero, a Castiglioncello, dove fu ospite, a più riprese, di D. Martelli (Renaiolo a Castiglioncello, coll. privata). Dopo il 1870 si volse alla pittura di genere (Le gioie materne, 1875) prediligendo i soggetti infantili.
Becchi Andrea *
BECCHI ANDREA
Carpi (Modena) 1851 - Modena 1926
Dal 1861 al 1866 fu alla Scuola di Disegno di Carpi, per passare poi all’istituto di Belle Arti di Modena dove restò fino al 1870, nei corsi di F. Manzini. Col maestro collaborò alla decorazione della cappella del Sacramento nel Duomo di Modena e della chiesa di Sant’Agostino. Dal 1874 al 1876 lavorò come sce-nografo e come decoratore a Buenos Aires. Al rientro proseguì nel suo duplice impegno: con una densa produzione teatrale e un'instancabile attività di frescante fu attivo specialmente a Modena (1876, Casa Righi; 1880, Palazzo Valenti; cappella di San Francesco di Paola nella chiesa di San Barnaba), alternando recuperi cinquecenteschi e soluzioni tardobarocche. Nella produzione da cavalletto figurano vedute urbane di impianto scenografico, scorci di paese dalla pennellata più libera (Alla fonte e Al mercato, Carpi, Museo Civico) e nature morte.



