Aspari Domenico *

ASPARI DOMENICO
Milano 1745 - 1826
Studente presso l'Accademia di Belle Arti di Parma, proseguì gli studi di pittura con G. Boldrighi. Rientrato a Milano nel 1765, si dedicò soprattutto all'arte incisoria. Grazie all’intervento del conte di Firmian ottenne la cattedra di figura presso l’Accademia di Brera, incarico che mantenne fino all’anno della morte. Noto per le incisioni a bulino e all’acquaforte (fra le altre, le Vedute di Milano, realizzate tra il 1786 e il 1792), eseguì pale d'altare (Sacra Famiglia, Milano, Santa Maria Segreta), e progetti per apparati decorativi (Milano, Civica Raccolta Bertarelli). Al concorso del 1798 per l'avvio del Foro Bonaparte fu premiato per una grande tela allegorica, in seguito donata all’Accademia di Bologna (L'Insubria che si presenta a Napoleone accompagnato da Pallade coronato da un genio e preceduto dalla Fama). Ancora nel 1814 partecipava all’Esposizione di Brera con un ritratto.


D'Abro Pagratide Aslan*

D’ABRO PAGRATIDE ASLAN
Smirne (Turchia) 1848 - Napoli 1928
Armeno di nobili origini, ricevette la sua prima educazione artistica a Londra. Trasferitosi a Napoli, frequentò l'atelier di D. Morelli insieme a C. Miola, E. Tofano e P. Vetri. Dipinse paesaggi (Panorama di Pagani dall'alto, Napoli, Amministrazione Provinciale; Paesaggio, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), ritratti (Ritratto del duca Francesco Prato di Maddaloni, esposto a Napoli nel 1883) e quadri di ambientazione storica come il Funus indictivum (esposto a Napoli e a Milano nel 1877). Poco considerato dalla critica contemporanea, godette di maggiore attenzione presso i colleghi artisti, soprattutto per i suoi studi sulla luce nel paesaggio, spesso realizzati all’acquerello (Effetto di sole su una roccia, acquistato da A. Carrillo alla Promotrice del 1874). Figurò alle mostre napoletane fra il 1873 e il 1917 (1873, L'alba, Al- l’appressarsi dell'uragano, La calma, 1892, Studi di verde), a quelle di Genova (1873, Tempesta, 1892, La rupe) di Roma (1893) e di Parigi (1900).


Asioli Luigi *

ASIOLI LUIGI
Correggio (Reggio Emilia) 1817 - Modena 1877
Nipote del musicista B. Asioli, si confrontò fin da subito con la secentesca tradizione emiliana: a indirizzare i suoi gusti furono il padre Giuseppe , insegnante di incisione all’Accademia di Modena, e soprattutto il nonno materno, il celebre incisore F. Rosaspina. A conferma di questa formazione sono la copia dal Reni della Madonna della rosa (1837-1839, Correggio, Museo Civico) e la pala di San Sebastiano (1835- 1840,Modena, chiesa di Santa Maria della Pomposa). Fu allievo dell’Accademia di Modena tra il 1828 e il 1836: i suoi primi saggi risentono degli esempi di A. Malatesta (Nudo virile, 1835, Correggio, Biblioteca). Passato all'Accademia di Bologna, ottenne riconoscimenti ai concorsi Curlandesi del 1837 (Francesco Francia in atto di osservare una medaglia da lui coniata, Bologna, Galleria d'Arte Moderna) e del 1839 (Congresso dei Triumviri, Bologna, Accademia di Belle Arti). Sono di questi anni anche alcuni vivaci ritratti come quello del Pittore Luigi Cini (1839, Bologna, Pinacoteca Nazionale) e di Samuele Jesi (1840, Modena, Istituto d’Arte Venturi). Fu quindi a Firenze con G. Bezzuoli, che lo spronò ad abbandonare il gusto emiliano per un linguaggio più castigato, con esiti che si possono rintracciare in La cacciata dei tedeschi da Genova (1839-1842, Pistoia, Museo Civico), portata a termine per incarico del mecenate N. Puccini da un abbozzo lasciato incompiuto da E. Busi: dipinto emblematico nel contenuto di riscatto nazionale che l’artista sottolineò con l'inserimento della bandiera, ritenuto «bellissimo accessorio e molto pittorico». Tornato a Correggio nel 1842, acquistò fama di frescante: nell’Apoteosi di San Quirino (1843), per la basilica omonima di Correggio, riprese la matrice correggesca e anche nella restante produzione recuperò la grammatica secentesca filtrata dalla lezione malatestiana (San Sebastiano con San Prospero e la Vergine, 1841, San Prospero di Correggio, Parrocchiale; Apparizione del sacro Cuore a Santa Margherita Alacoque, 1845, Carpi, chiesa di Santa Chiara). Patriota, partecipò ai moti del '48. Sorretto da una preparazione vasta e articolata si poté permettere curiosità e aperture verso diversificate soluzioni formali: ne sono un esempio L'Ascensione (1845, Reggio Emilia, Parrocchiale di Fosdondo), di matrice purista, l’Abele (1855-1860, Carpi, Museo Civico) di suggestione hayeziana, l’Azzo d'Este (1848-1850, Modena, Accademia Militare) di gusto troubadour. A partire dal 1860 ricoprì la cattedra di pittura all'Atestina di Modena.


Ashton Luigi *

ASHTON LUIGI
Firenze 1824 - Milano 1884
Fu allievo di G. Bisi presso l’Accademia di Brera a Milano, dove svolse tutta la sua attività. Pittore attento agli effetti di luce e di colore, ebbe come temi preferiti quelli campestri e alpini (Vicinanze di Gallarate, 1863, e Il Monte Rosa, 1864, entrambi a Milano, Galleria d’Arte Moderna). Partecipò con regolarità alle esposizioni braidensi e tenne una scuola di pittura: tra i suoi allievi vi fu G. Borromeo Arese.


Ashton Federico *

ASHTON FEDERICO
Milano 1836 (o 1840) - Valico del Sempione (Svizzera) 1909
Di origine inglese, studiò a Milano all'Accademia di Brera con G. Fasanotti e L. Riccardi, completando in seguito la propria formazione con un soggiorno in Svizzera a fianco del paesaggista A. Calame. Nel 1859 con Un bivacco dell'esercito francese, quadro di paesaggio con figure, debuttava all’Esposizione di Brera, dove comparì quasi senza interruzioni tra il 1861 e il 1888, partecipando intanto assiduamente anche alle Promotrici di Torino e di Genova. Dopo una parentesi romana tra il 1872 e il 1880, fu per qualche tempo a Norway dove trasse numerosi paesaggi, poi per quattro anni a Domodossola, prima di stabilirsi defi-nitivamente a Pallanza, sulle rive del lago Maggiore. Le sue numerose vedute (fra tutte, Baite dell'Alpe Veglia e Monte Leone, Novara, Galleria Paolo e Adele Giannoni), furono prevalentemente dedicate a paesaggi alpini della Svizzera, contribuendo, anche in virtù della assidua presenza espositiva, alla diffusione di un genere di paesaggio romantico di largo successo.