Agnelli Fausto *

AGNELLI FAUSTO
Lugano 1879 - 1944
Formatosi da autodidatta, soggiornò nel primo decennio del secolo a Venezia dove, frequentando l’ambiente di Ca’ Pesaro, recepì suggestioni di ascendenza viennese, mettendole a frutto in opere di evidente gusto secessionista come Cavaliere e fate (Bellinzona, Galleria Civica). Momenti salienti della sua non intensissima vicenda espositiva furono la partecipazione all'Esposizione Internazionale di Monaco del 1909 e alla Biennale di Venezia del 1926. Autore, più tardi, di una nutrita serie di tele popolate di maschere carnevalesche (Spettacolo di saltimbanchi, Lugano, Galleria Civica), negli ultimi anni si dedicò al paesaggio traendo ispirazione dalla campagna ticinese.


Aglio Agostino *

AGLIO AGOSTINO
Cremona 1777 - Roma 1857
Figlio di un notaio cremonese, studiò a Brera con G. Albertolli. Nel 1798 partì volontario nella legione della Repubblica Cisalpina e l'anno successivo si spostò a Roma per studiare presso il paesista L. Campovecchio. Ripartì dopo poco, in compagnia dell'architetto inglese L .W. Wilkins, per un viaggio archeologico in Grecia e in Egitto che contribuì a consolidare la sua formazione neoclassica. Su invito del Wilkins, nel 1803, si recava in Inghilterra e dal 1804 risiedette a Londra dove insegnò e realizzò decorazioni d’interni (Opera House, 1804, perdute; Drury Lane Theatre, 1806, perdute). Il 16 marzo 1805 sposò Letizia Clarke. Dal 1807 collaborò alla rivista Antiquities of Magna Grecia, e in quello stesso anno realizzò pitture murali a Wolley Hall, nello Yorkshire; nel 1809 dipinse paesaggi lacustri per il marchese di Landswole. Nel 1810 eseguì af-freschi per la decorazione del Pantheon (perduti) e nel 1817 il Monte Calvario nel catino absidale della chiesa cattolica di St. Mary Moorfields a Londra (perduto). Nel 1822 affrescò alcune sale della Woburn Abbey in Bedfordshire con Scene campestri. Nel 1825 ebbe incarico da Lord Kingsboroughs di copiare manoscritti aztechi conservati nelle biblioteche europee: dai suoi disegni furono tratte le litografie a colori di Antiquities of Mexico. In questo periodo sembra tornasse brevemente in Italia, e a un successivo soggiorno può riferirsi il dipinto Benedizione di Gregorio XVI dal Laterano (coll. privata). Fra il 1831 e il 1834 decorò la sala della Old Town Hall di Manchester con scene di Viaggi e scoperte dei Caboto (perdute). Nel 1844 e nel 1847 partecipò al concorso per la decorazione del Parlamento di Londra. Due anni più tardi eseguì decorazioni in stile pompeiano in un padiglione nel giardino di Buckingham Palace e, in collaborazione con il figlio Agostino, nell'Olympic Theatre di Londra.


Agazzi Rinaldo *

AGAZZI RINALDO
Mapello (Bergamo) 1857 - Bergamo 1939
Fratello di Ermenegildo, seguì i corsi di E. Scuri all’Accademia Carrara di Bergamo e qui nel 1879 vinse il primo premio con Il pane in due. Nel 1882 fu a Roma e frequentò, con l'amico G. Cavalleri, l’Accademia libera diretta da C. Maccari: entrato in contatto con la cultura naturalista e colpito dagli accenti veristi della scuola napoletana, ne trasse suggestioni per la formazione del suo stile. Durante il soggiorno romano si recò anche a dipingere nella campagna tra Anzio e Nettuno. Ottenuti i primi riconoscimenti dopo il fortunato Ritratto di Gerolamo Bonaparte, verso il 1884 rientrò a Bergamo per motivi sentimentali. In questi anni lavorò, insieme al Cavalleri e ad altri artisti, presso l’istituto di Arti Grafiche, realizzando quadretti per stampe commerciali e per calendari (Bambino con tamburello, Ragazzo con anatre). Aperto in seguito uno studio, col tempo finì col risentire delle strettezze dell'ambiente provinciale e la sua produzione andò perdendo di spunti innovativi. Il lavoro troppo intenso lo condusse, per un breve periodo, al ricovero in ospedale psichiatrico, e una serie di disavventure familiari lo perseguitò per molti anni: da uno di questi episodi, l’arresto del cognato, nacque il dipinto L'arresto. La forma verista e naturalista si adatta di volta in volta alle esigenze dell’illustrazione della realtà: Giovedì -gioie del ricoverato, Pensieri allegri (esposti a Milano nel 1884), La colazione del modello (esposto a Milano nel 1887); una realtà che può anche assumere la crudezza della denuncia sociale: Il Calzolajo, Schiavi bianchi (esposti a Bologna nel 1888). Nei paesaggi, dove talora compaiono elementi di ispirazione simbolista, la pittura più rapida tende a sfaldare a macchie il tessuto coloristico: Casa rustica (esposto a Milano nel 1884), Tempo nuvoloso (esposto a Milano nel 1888), Giornata serena (esposto a Bologna nel 1888), Aria e luce (esposto a Parigi nel 1889). Fra i ritratti si possono ricordare Beppina (esposto alla Permanente di Milano nel 1886, sotto il nome di Magni),il Ritratto dell'arch. Gallizioli del 1891, il Ritratto dell'avv. Luigi Ravoni del1892 (entrambi a Bergamo, Accademia Carrara) e il Ritratto di Lina Amoretti con autoritratto. Negli anni tardi compì periodici soggiorni a Venezia con il fratello o con le allieve.


Agazzi Ermenegildo *

AGAZZI ERMENEGILDO
Mapello (Bergamo) 1866 - Bergamo 1945
Fino a diciotto anni gli fu maestro il fratello Rinaldo; dal 1885 seguì i corsi di C. Tallone all'Accademia Carrara. Nel 1886 esordiva con un Ritratto della zia. Le prime opere significative, della fine degli anni '80, per lo più paesaggi di Bergamo Alta, sono segnate da una ricerca autonoma di moduli veristi. Nelle opere tra il 1889 e il 1891 (Gelosia, La Lanterna) è avvertibile l'influenza della pittura napoletana, soprattutto di A. Mancini, mediata probabilmente dal fratello Rinaldo. Successivamente i toni veristi vengono stemperati da un’espressività lirico-sentimentale e predomina un colorismo vivace. Dal 1889 cominciò a esporre a Milano. Già dal 1890, quando espose Le mie anitre al Circolo Artistico di Bergamo, si trovò sempre più isolato nel-l'ambiente artistico bergamasco proprio per il suo tentativo di superare il convenzionalismo verista e il sentimentalismo romantico. Su consiglio dello stesso Tallone si trasferì a Milano, dove entrò in contatto con i pittori paesisti seguendone le sperimentazioni e aderendo per breve tempo al Divisionismo. Mantenne comunque un proprio stile spontaneo e immediato, fondato sul valore materico del colore, nella ricerca non della verosimiglianza plastica del soggetto, ma del suo effetto evocativo. Nella produzione degli anni seguenti compaiono paesaggi (Il villaggio, esposto a Milano nel1888), ritratti (Testa di vecchio, esposto a Milano nel 1889) e quadri di genere (Al bagno, esposto a Milano nel 1888; L'arrotino, esposto a Milano nel 1890; Le amiche in giardino, esposto a Milano nel 1892; Calzolaio, El hi ch'el mola?, esposto a Genova nel 1892; Vedova, esposto a Milano nel 1893). Nel 1894 partecipò ai premi Oggioni e Fumagalli con Pastorello e Nudo d'uomo. Nel 1898 divenne socio della Famiglia Artistica. Partecipò alle Triennali di Milano (1891,1894), alle Biennali di Venezia (1899, 1903, 1912, 1914) e nel 1900 vinse la medaglia d’oro al- l’Esposizione di Parigi con una Testa d'uomo (Milano, Galleria d'Arte Moderna). In occasione della personale del 1924, C. Carrà esprimeva sulle pagine dell’Ambrosiano un acuto apprezzamento per la natura in-novativa della sua opera. Nel 1931 Agazzi compì un viaggio in Francia ed eseguì una serie di dipinti in Bretagna (Saint Brevin). Nel 1938 il ministero dell'Educazione Nazionale gli assegnò la medaglia d'oro per il Ritratto Gattermayer (Bergamo, Accademia Carrara). Nel 1941 tenne l’ultima personale alla Permanente di Milano.