Saporetti Pietro*
SAPORETTI PIETRO
Bagnacavallo (Ravenna) 1832 - Bassano (Vicenza) 1893
Dopo una prima formazione presso il concittadino A. Moni, si perfezionò all’Accademia di Firenze (1851-1855). Si recò poi per un breve periodo a Roma prima di rientrare in Romagna. Esordì alla Solenne Esposizione di Firenze del 1856 con Donna in costume sonninese. Dipinse paesaggi e quadri di genere (Vecchio cacciatore, Lavoro e carità, coll. privata) e prese parte alle mostre di Milano (1871, Vecchio venditore di uccelli, Un momento desiderato), di Vienna (1873, Una visita ai carcerati), di Napoli (1877, Novello Atteone) e di Parigi (1878, Moeur de Ravenne, Châteaux en l'air). Dal 1867 fu chiamato a insegnare all’Accademia di Ravenna.
Sapelli Carlo*
SAPELLI CARLO
Cereseto (Alessandria) 1794 - Roma ? dopo il 1854
Soggiornò una prima volta a Ro-ma, intorno al 1819, con un pensionato regio dello Stato sardo; da qui inviò a Torino alcuni dipinti fra cui il Cristo della moneta (Torino, Galleria Sabauda), omaggio alla pittura secentesca. Dopo il 1828 ritornò a Casale Monferrato, dedicandosi al ritratto e alla pittura religiosa. Venti anni dopo si trasferì di nuovo a Roma, dove soggiornò almeno fino al 1854, proseguendo nella produzione di soggetti letterari, motivi di paese e costumi della campagna romana. Mantenne stretti legami con la città d'origine, a cui periodica-mente inviava le sue opere (Il Pensiero Italiano, 1850, Casale Monferrato, Museo Civico). Nella produzione tarda sembrò risentire dell’esempio di L. Robert.
Santoro Rosalbino*
SANTORO ROSALBINO
Fnscaldo (Cosenza) 1857 - dopo il 1934
Membro di una famiglia di artisti calabresi, intorno al 1877 è documentato a Napoli, dove studiò presso l'Accademia di Belle Arti come allievo di R. Postiglione; dopo aver vinto diversi premi esordì alla Promotrice partenopea del 1880 con quattro studi di Capri. Espose ancora a Mlano nel 1880 e nel 1881 (Bagni di Guardia piemontese-paese, Pagliai, Due amiche, Marina di Mergellina) e a Napoli nel 1883. Sia nei paesaggi sia nei ritratti (Ritratto di Bernardino Telesio, Catanzaro, coll. della provincia) rimase fedele all’indirizzo verista.
Santoro Giovan Battista*
SANTORO GIOVAN BATTISTA
Fuscaldo (Cosenza) 1809 - Napoli ?
Appartenente a una famiglia di artisti calabresi, come il fratello Giacomo Filinto, letterato, fu inviato a studiare a Napoli, dove frequentò lAccademia almeno dal 1830, anno in cui comparve alla Biennale Borbonica con due prove accademiche. Fu presente con ritratti e quadri di costume alle mostre partenopee nel 1845 e nel 1851; nel 1859 espose un Ritratto di Ferdinando II (busto in gesso), Un pescivendolo e due bozzetti, sui temi San Francesco d’Assisi in estasi e San Francesco che passa il faro, studio quest'ultimo per il dipinto realizzato nel 1855 per la chiesa di Santa Maria di Portosalvo a Ischia. Fu anche incisore e decoratore.
Santini Imelda*
SANTINI IMELDA
San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) 1857 - 1947
Si formò ad Ancona sotto la guida di F. Cicconi; negli anni '80 si trasferì a studiare a Roma presso l'Accademia di Belle Arti e fu accolta nello studio di F. Podesti. Superò l’educazione classicista adeguandosi alle correnti artisti che di fine secolo: autrice di numerosi ritratti (Autoritratto, 1880 ca.; Ritratto di signora, 1915, Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica) e quadri di figura, fu presente alle mostre romane, dall’Esposizione Internazionale di Roma del 1883 (Vecchietta) alle manifestazioni della Società degli Amatori e Cultori (1887; 1900, Ninfa) e a quelle del gruppo 'In Arte Libertas' (1901).
Santi Sebastiano*
SANTI SEBASTIANO
Murano (Venezia) 1789 - Venezia 1866
Si formò nella bottega del padre, orafo, e presso l’incisore F. Del Pedro; quindi, dopo aver avuto come maestri L. Querena e F. Maggiotto, studiò con T. Matteini all'Accademia di Venezia, che frequentò dal 1807. Tra i lavori giovanili vi sono La regina Zenobia ferita a morte e raccolta da alcuni pastori parti, esposto a Venezia nel 1809, e La morte di Nerone, dell'anno successivo. Fu decoratore fecondissimo e impiegò la sua lunga carriera per ornare con temi mitologici, storici e sacri, teatri e palazzi del Veneto e del Friuli: lavorò in collaborazione con F. Bagnare al teatro San Benedetto di Venezia (1833) e con G. Borsate al teatro di Udine (1824); a Venezia, in autonomia, decorò i palazzi Treves (1831) e Papadopoli (Trionfo di Anfitrite) e il soffitto dello scalone di Palazzo Reale (1837-1838). La consuetudine con la pittura veneta cinquecentesca, maturata attraverso il restauro e la copia, insieme alle componenti tardosettecentesche e l'adeguamento agli stilemi neoclassici costituirono gli ingredienti del suo linguaggio pittorico. Tra le composizioni allegoriche è significativa la tela Venezia repubblicana e guerriera, esposta a San Marco nel 1849. La ricchissima produzione nel campo delia pittura sacra annovera pale d'altare (fra le altre, Cristo tra gli Apostoli, 1828, chiesa dei Santi Apostoli, Venezia; Immacolata, commissionatagli dall'imperatrice Marianna per la chiesa di Galliera, 1862) e opere a fresco (nelle chiese veneziane di San Luca, 1823-1835, e di Santa Maria del Pianto, 1845; nelle chiese triestine di Sant'Antonio Nuovo, 1836, e di San Giusto, 1857). Dell’attività di ritrattista restano esempi a Venezia presso il Museo Vetrario di Murano (Autoritratto, Ritratto di Luisa Acquaroli) e presso il Museo Correr (Lorenzo Diedo).
Santi Giuseppe*
SANTI GIUSEPPE
Bologna 1761 - Ferrara 1825
Formatosi all’Accademia Clementina di Bologna, dove fu allievo di U. e M. Gandolfi, si aggiudicò numerosi premi accademici e rivelò presto una compiuta adesione al gusto neoclassico (figure a monocromo nello scalone di Palazzo Zambeccari, Bologna; decorazione della cupola della Madonna del Torrione, Ravenna). Fu attivo in tutta la Romagna, ma soprattutto a Bologna e a Ferrara, dove si stabilì fin dai primi anni dell'Ottocento. In passato, sue opere sono state attribuite erroneamente ai Gandolfi o a F. Giani.
Sani Alessandro*
SANI ALESSANDRO
Attivo a Firenze fra il 1869 e il 1915
Scarse le notizie biografiche su questo pittore, che dal 1869 si dedicò alla copia di quadri anti-chi nelle gallerie fiorentine per il mercato artistico internazionale (un suo dipinto è conservato in Francia, al Musée di Arras). Dal 1871 al 1880 partecipò alle esposizioni delle promotrici di Firenze e di Genova con soggetti di genere e di costume: con simili temi prese parte anche all’Esposizione Universale di Vienna del 1873 (Una lezione di piano, Le primizie, La piccola massaia).
Sanguinetti Giovanni*
SANGUINETTI GIOVANNI
Mantova 1789 - Roma 1867
Formatosi a Milano con L. Sabatelli, si trasferì a Roma dove strinse una lunga amicizia con T. Minardi, che lo influenzò profondamente in senso romantico-purista e nel 1821 lo appoggiò nella nomina a direttore del- l’Accademia perugina: eletto, vi svolse anche l’incarico di docente di pittura fino al 1840, contribuendo alla diffusione delle teorie puriste nella regione, rivolte sia alla pratica artistica sia al campo della conservazione delle opere d’arte. Fatto ritorno a Roma condusse vita appartata, partecipando saltuariamente alle mostre della Società degli Amatori e Cultori (1857, L'annunciazione, L'adorazione dei magi, Scompartimento della volta di una sala). Disegnatore e acquerellista (opere a Roma, Calcografia Nazionale, e a Copenaghen, Museo Thorvaldsen), si ispirò a modelli quattrocenteschi e in particolare al Perugino, privilegiando i soggetti sacri; sono ricordate anche sue composizioni di tema allegorico o letterario (Funerali di Pallante).
Sangiorgi Michele*
SANGIORGI MICHELE
Faenza (Ravenna) 1785 - Roma 1822
Alla scuola di G. Zauli fu compagno di T. Minardi, con il quale cominciò nel 1803-1804 il soggiorno romano, unendosi nella consuetudine di studio anche ad A. Comerio e D. Gallamini. Appaiono legate al magistero di V. Camuccini le opere successive, come Teseo fanciullo con Ercole (1805-1810, Faenza, Pinacoteca Comunale) e San Pietro (1817, Bologna, Pinacoteca Nazionale), apprezzate dai contemporanei. Alla morte prematura lasciò incompiuta una grande tela raffigurante Socrate che allontana Alcibiade dal lupanare.