Roti Crescenziano*
ROTI CRESCENZIANO
Città di Castello (Perugia) 1811 - 1840
Iniziati gli studi all’Accademia fiorentina sotto la guida di P. Benvenuti e G. Bezzuoli, si perfezionò poi a Roma con T. Minardi e F. Agricola. Della sua produzione resta testimonianza in Marte incatenato dai giganti (coll. privata) e nei dipinti della Pinacoteca Comunale di Città di Castello: oltre al ritratto di Felice Mariottini e a quello di Alessandro Buratti, improntato a un realismo quasi caricaturale, vi si trova la grande tela Celestino II assolve la Francia dall'interdetto, dipinto di vago sapore troubadour, dotato di una magniloquenza di memoria ingresiana.
Rota Giovanni*
ROTA GIOVANNI
Trieste 1832 - 1900
Si formò a Trieste con A. Tominz e seguì le orme del maestro nella realizzazione di ritratti dall’attenta resa dei particolari fisiognomici e dalla preziosa vivezza di vesti e gioielli (Giuseppe Rota, 1860, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte; Eugenia Dorligo Rota, 1871, Trieste, Civico Museo Teatrale C. Schmidl). Fu attivo anche nel campo della pittura religiosa (Cristo crocifisso e la Maddalena, 1866, Trieste, chiesa di San Lorenzo). Negli anni '70 visse a Parigi, dove espose ai Salon (1870, Portrait de Madame la marquise d'A.; 1876, La toilette). Altre sue opere comparvero alle mostre di Trieste (1876, Brigante sorpreso; 1877, Grave sciagura) e di Venezia (1887, Pifferaio).
Rossi Tommaso*
ROSSI TOMMASO
Roma 1778 - Sciacca (Agrigento) 1862
Figlio del pittore Mariano, ne seguì le orme con minore fortuna; dopo la morte del padre si trasferì in Sicilia, dove lavorò soprattutto a Sciacca. Qui nel 1829 affrescò la chiesa madre con scene dell’Apocalisse e Storie di Maria Maddalena; per la stessa chiesa eseguì anche pale d’altare in forme neoclassiche, riprendendo talora soggetti e modelli paterni. Da non confondere con l’omonimo pittore ligure, formatosi a Genova e autore di una lodata Madonna di Foligno (1833) per la chiesa di San Giovanni Battista a Ospedaletti (Imperia) e di una Vergine col Bambino (Coldirodi, Imperia, Pinacoteca Civica).
Rossi Pietro*
ROSSI PIETRO
Guastalla (Reggio nell'Emilia) 1829 - 1893
Compì i primi studi alla Scuola di Belle Arti di Reggio nell'Emilia sotto la guida di P. Minghetti per poi passare, intorno al 1845, all’Accademia di Parma con D. Pellizzi e quindi a Roma, dove studiò all’Accademia di San Luca, appoggiandosi allo studio del concittadino A. Chierici. Durante quel soggiorno lavorò ad alcuni medaglioni della serie dei pontefici nella basilica ostiense e partecipò alla difesa della Repubblica Romana nelle file della Legione degli Studenti. Nel 1852 proseguì gli studi a Parma, allievo di F. Scaramuzza. Dopo diversi spostamenti tra Venezia e Firenze, fissò la sua residenza a Verona. Qui, fra il 1858 e il 1873, espose alle mostre della Società d’Incoraggiamento scene di genere (1858, Interno della scuola de' costumi a Roma, Tentativo di bacio) e soggetti risorgimentali, come la Morte di Carlotta Ascheri (1867, Verona, Galleria d'Arte Moderna): l'opera riscosse ampia notorietà per l'immediato realismo del taglio fotografico che, in disinvolta veste moderna, proponeva le citazioni di una salda educazione accademica. Dal 1860 partecipò anche alle esposizioni di Milano e di Torino, con quadri di soggetto storico, vedute d'interni e scene di genere. Nel 1875 passò a Firenze e poi rientrò nella sua cittadina natale, dove si dedicò principalmente alla pittura sacra nelle chiese locali (La morte di S. Andrea Avellino, chiesa della Madonna della Neve, Guastalla).
Rossi Bernardino*
ROSSI BERNARDINO
Cortile (Modena) 1803 - Modena 1865
Dopo i primi studi a Carpi frequentò l’Accademia Atestina di Modena diretta da G. Pisani. Con A. Malatesta, suo amico fraterno e in seguito cognato, intorno al 1825 si perfezionò a Firenze, allievo di P. Benvenuti, e quindi a Roma. Nel 1830 inviò da Firenze la pala San Camillo de Lellis e il beato Ippolito Galantini (chiesa di San Vincenzo, Modena), di elegante cifra purista unita a una sottile vena intimista. Ritornato in patria, fu chiamato come docente all’Accademia e ricevette dal duca Francesco IV l’incarico per la tela Maria Beatrice di Savoia con i figli Francesco, Ferdinando, Maria Teresa, sereno interno familiare informato al gusto biedermeier (Modena, Galleria Estense). Dal 1835 al 1840 partecipò al progetto celebrativo delle glorie estensi con dipinti di gusto troubadour (Monacazione di Beatrice d'Este, Rinaldo II e Alberto V, Modena, Accademia Militare). La vastissima produzione di soggetti sacri, di committenza locale, presenta il taglio didascalico e l'intonazione sentimentale caratteristici dell'arte devozionale della Restaurazione (fra gli altri, Natività della Vergine, parrocchiale di Redù, presso Nonantola, Modena; Educazione della Vergine, 1838, chiesa di San Francesco, Modena). A piccoli quadri di pietà popolare, risolti con linguaggio illustrativo, si af-fiancarono opere più impegnative, impostate su complessi intrecci iconografici (L'Assunta con i Santi Sebastiano e Martino, 1850-1860, parrocchiale di San Martino, Polinago).
Rossi Antonio*
ROSSI ANTONIO
Piacenza 1834 - dopo il 1896
Fu allievo a Piacenza di L. Marchesi e nel 1859 chiese di essere ammesso alla Scuola di Figura dell'Accademia. Si specializzò nelle vedute d’interni, realizzate con sapiente costruzione prospettica e acuto spirito realistico. Partecipò con una certa frequenza alle mostre dell’Incoraggiamento di Parma (1857, Cortile del convento di San Quintino di Parma, assegnato al comune di Trecasali, Parma; un esemplare analogo a Parma, Galleria Nazionale; 1858, Il canalaccio a Vairo, assegnato al pittore C. Raimondi; 1859, Sala dei pittori nel Teatro di Parma). Fu premiato all’Esposizione Nazionale di Parma del 1870 per l’acquerello Bosco di pioppi.
Rossetti Besio Angela*
ROSSETTI BESIO ANGELA
Attiva a Genova fra il 1852 e il 1902
Eseguì copie di dipinti di antichi maestri, ritratti e opere di soggetto religioso, che presentò alla Promotrice di Genova dal 1852 al 1892 (1865, Il Salvatore; 1867, Ritratto di G. Mazzini; 1874, Ritratto di Adelaide Cairoti; 1885, Victor Hugo). La Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi conserva il Ritratto di Martin Piaggio (1902).
Rossetti Giacomo*
ROSSETTI GIACOMO
Santa Maria Maggiore (Novara) 1759 - Saint-Etienne (Francia) 1841
Studiò a Buttogno, in val Vigezzo, presso il pittore locale G. B. Simonis, quindi a Milano, all'Accademia di Brera, con A. Appiani. Per molti anni tenne studio e scuola a Buttogno e fu esponente di rilievo della cultura neoclassica della regione. Eseguì opere a fresco in edifici religiosi della val d'Ossola (Druogno, Malesco) e nella pittura da cavalletto realizzò ritratti e quadri di genere con scene di vita popolare. Durante un successivo soggiorno a Lione si dedicò a soggetti militari e ritrasse in particolare gli invalidi delle guerre napoleoniche, studiati dal vero presso l’Ospizio dei Veterani della città. Sue opere sono conservate presso il Museo Galletti di Domodossola e presso l’Accademia Albertina di Torino (Autoritratto e Ritratto di un vecchio che legge).
Rossaro Ferdinando*
ROSSARO FERDINANDO
Vercelli 1846 - 1927
All’Accademia Albertina di Torino fu allievo di E. Gamba; quindi frequentò F. Hayez a Milano, integrando la propria formazione con un soggiorno di studio a Roma. Valente disegnatore, si specializzò nel ritratto e nello studio della figura; eseguì anche lavori a fresco e pale d’altare per chiese di Vercelli e della provincia. Per quarant’anni insegnò presso l’Accademia della sua città, avviando all’arte i figli Irma, autrice di tempere e miniature, ed Edgardo, ritrattista.
Rosa Luigi*
ROSA LUIGI
Venezia 1850 - Roma 1919
Si formò all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Paesaggista legato di preferenza ai soggetti veneziani, ritrasse anche motivi dal vero in altre regioni (Monte Grappa, Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna). Espose a Venezia (1878, A Sturla-riviera di Genova, In giardino a Venezia, Altare maggiore a S. Marco; 1881, Sul Livenza, Maremma e Sul Gorgazzo) e frequentò assiduamente anche le esposizioni di Torino (1878, Strada a Polcenigo), Milano (1879, Sui tetti a Venezia) e Roma (1883, In laguna dopo la pioggia). Agli inizi del secolo comparvero nelle sue opere richiami simbolisti (Riandando il passato, Nel silenzio verde, esposti a San Pietroburgo nel 1902).