Da Pozzo Giuseppe*
DA POZZO GIUSEPPE
Comeglians (Udine) 1844 - Roma 1919
Frequentò l'Accademia di Venezia dal 1863 al 1867 come allievo di M. Grigoletti e L. Cadorin. La sua produzione spaziò dal ritratto e dal paesaggio al quadro storico-romantico e di genere (Vittorio Amedeo II di Savoia si leva il collare dell’Annunziata e lo dà ai poveri, esposto a Roma nel 1876; Costume della Bretagna, esposto a Napoli nel 1877). Negli anni '80 partecipò a varie esposizioni: a Firenze nel 1880 (La questua di Natale nelle Alpi Carniche) e nel 1881; a Milano nel 1881 (Pax vobis: genere), nel 1883, nel 1885 (La fruttivendola) e nel 1887; a Torino nel 1884 (L'ostinatello). Dal 1885 al 1891 fu a Roma, esponendo paesaggi veneziani e udinesi presso la Società Amatori e Cultori. A Venezia presentò nel 1887 La donna in Carnia e partecipò alle biennali dal 1897 (Ritratto) al 1912 (Verso sera). Viaggiò molto all’estero e verso il 1903 ritornò a Roma: vi aprì una scuola di pittura e partecipò alle esposizioni della Società degli Acquarellisti (1904-1913) con quadri di paesaggio e di genere.
Da Molin Oreste*
DA MOLIN ORESTE
Piove di Sacco (Padova) 1856 - 1921
Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte di Piove di Sacco, nel 1873 fu ammesso all’Accademia di Venezia dove, allievo di P. Molmenti, ottenne diversi riconoscimenti. Risale a questo periodo un soggiorno a Napoli du-rante il quale apprese la lezione di D. Morelli. Nel 1878, terminati gli studi, esordì all'esposizione annuale con In attesa di un compratore. Nel 1881 presentò a Milano due scene veneziane, I pitor ixe tuti mati e L'ultimo ricordo di famiglia, e nel 1883 a Roma La bona fia, con il quale ottenne un buon successo. Intorno a questi anni definì quella che resterà la sua poetica costante, volta alla descrizione accurata di aspetti della vita contemporanea ma anche di scene in costume settecentesco. Se la prima fase della sua produzione dimostrò un evidente debito nei confronti della maniera favrettiana, più tardi l’artista, sebbene estraneo alle correnti contemporanee, maturò uno stile più libero e fermo. Ebbe un’intensa attività espositiva in Italia: nel 1887 partecipò all’Esposizione Nazionale di Venezia con Tristitia e con il dittico Mal nutriti-Ben nutriti, nel 1888 inviò a Milano La tavolozza politica; alla prima Triennale di Milano del 1891 presentò Al monte di Pietà e alla Quadriennale di Torino del 1902 Blondette, Consolatrix afflictorum e II bacio. Partecipò alle biennali veneziane del 1895 (Diurnisti a due lire) e del 1897 (Angoscia, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca' Pesaro). Ancora più dinamica fu la sua presenza alle rassegne internazionali: fu ripetutamente ospite dei Salon dal 1882 al 1914, e delle esposizioni in Germania e in America.
