Carcano Filippo *
CARCANO FILIPPO
Milano 1840 - 1914
Distintosi all’Accademia di Brera come uno dei più brillanti allievi di F. Hayez, esordì nel 1861 all'annuale braidense con due dipinti di soggetto storico, e l'anno seguente ottenne il premio Canonica per Federico Barbarossa e il Duca Enrico il Leone di Chiavenna. La precoce attenzione per soggetti presi direttamente dal vero e la ricerca sugli effetti luminosi lo allontanarono presto dalle convenzioni della pittura di storia e gli alienarono i favori della critica ufficiale: La piccola fioraia, esposto a Brera nel 1864, fu criticata per il soggetto e per la tecnica e in Una lezione di ballo (Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna) non convinsero l’inconsueto taglio prospettico e le pose non studiate delle ballerine; per La partita di bigliardo (1867, Milano, Pinacoteca di Brera) venne accusato di ottenere la perfetta resa dell'immagine grazie all’uso di una ipotetica trasposizione fotografica. Negli anni seguenti, nonostante le critiche, continuò a partecipare alle annuali braidensi e alle esposizioni di Torino, Genova e Firenze, presentando vedute con figure e interni del Duomo di Milano (1872). Mentre la sua pittura cominciava a trovare consensi anche all'estero, nel 1874 fu nominato socio onorario di Brera e nel 1878 vinse il premio Mylius con Buon cuore infantile (Milano, Accademia di Brera). Nei paesaggi, realizzati a partire dagli anni '80 nei dintorni del lago Maggiore (L'Isola dei pescatori, presentato a Milano nel 1881, coll. privata; Piazza San Marco a Venezia, 1882, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), proseguì gli studi sulla luce e sul colore, raggiungendo esiti che divennero un punto di riferimento per la seguente generazione di paesisti (La pietra papale o Melanconia, Milano, Galleria d'Arte Moderna). Fonte di attrazione e curiosità furono anche le tecniche adottate, con l’uso di pennelli dal lungo manico e quello della spatola per preparare l'abbinamento di colori frazionati. Appartengono agli anni maturi le nature morte, i paesaggi di alta montagna e i soggetti di indirizzo simbolista (Cristo che bacia l'Umanità, esposto alla Triennale milanese nel 1897). Commissario delle principali manifestazioni artistiche, dagli inizi del secolo fu professore all'Accademia privata aperta a Milano da J. Charles.
Caratti Augusto *
CARATTI AUGUSTO
Padova 1828 - 1900
Dopo un periodo di studio a Padova con V. Gazzotto, si iscrisse all’Accademia di Venezia dove si mise in luce con le opere presentate all'Esposizione veneziana del 1855 (Donne in costume romano) e del 1857 (Davide che placa le furie di Saul, acquistato dall'arciduca Massimiliano d’A sburgo). L'anno successivo ebbe una sovvenzione dalla città di Padova per proseguire gli studi. Pur legato alla scuola veneziana della pittura storica, si specializzò nel quadro di figura e nel ritratto (Torquato Tasso, 1860; Ritratto di Anna della Torre; Ritratto del prof. Gabriele Benvenisti, Padova, Museo Civico). Dal 1872 occupò la cattedra di disegno nella Scuola Scalcerte di Padova.


