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di Stefano Luppi, dal supplemento  del Il Giornale dell’Arte “Vedere a Firenze e dintorni”, settembre-novembre 2017

 

 

Fino al 5 novembre il Palazzo Mediceo di Serravezza ospita “Plinio Nomellini.Dal Divisionismo al Sibolismo verso la libertà del colore” curata da Nadia Marchioni. Novanta dipinti in sette sezioni raccontano la carriera dell’artista livornese (1866-1943) (alcuni inediti). Si va da opere degli esordi, realizzate nella scia di Giovanni Fattori e dei macchiaioli Silvestro Lega e Telemaco Signorini, alle giovanili sperimentazioni fiorentine ispirate a Kienerk, Müller e Pellizza da Volpedo, che rivelano l’attenzione al sociale, l’avvicinamento al Divisionismo e la delinazione simbolista di natura e storia. Poi l’intensa stagione versiliese (1908-19) e il periodo della maturità degli anni Venti e Trenta.Tra le opere esposte: “La diana del lavoro” del 1893, “la ninfa rossa” del 1904 e  “La fiera a Pietrasanta” del 1912-13. 

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