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Malagoli Bernardino*

MALAGOLI BERNARDINO
Medolla (Modena) 1785 - Modena 1859
Seguace della tradizione settecentesca di F. Rubbiani, fu forse alla scuola del bolognese D. Bettini. Attivo soprattutto come decoratore di residenze private, fu ricercato anche per le sue piacevoli e opulente nature morte (coll. private). AI Museo Civico di Modena sono conservate quattro sue tavolette con Nature morte, uccelletti e uve.


Majoli Camillo*

MAJOLI CAMILLO
Ravenna 1807 - 1889
Sono scarse le notizie sulla vita e le opere di questo pittore, che si formò presso l'Accademia della sua città natale. Per qualche tempo fu a Roma con il fratello scultore, Luigi, e qui espose alla Società degli Amatori e Cultori del 1856 e del 1857. Artista fecondo, fu apprezzato autore di nature morte. Dal 1863 al 1889 fu insegnante di pittura presso l'Accademia ravennate.


Maironi Da Ponte Cesare*

MAIRONI DA PONTE CESARE
Valtesse (Bergamo) 1824 - Bergamo 1891
Fratello di Alberto, nel 1847, al termine della formazione presso l'Accademia Carrara di Bergamo, si recò a Roma nello studio dello zio, F. Coghetti. Dal 1849, ritornato nei luoghi natali, si affermò come pittore di temi sacri, realizzando fra gli altri La cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre (affresco, 1866, chiesa di Santa Maria delle Grazie, Bergamo) e il ciclo della parrocchiale di Albenza (1869). A tali opere, spesso caratterizzate da tagli ampi e scorciati, affiancò la più rara attività di ritrattista (Ritratto dell'ingeniere Pietro Paleocapa, 1872, Bergamo, Municipio).


Maironi Da Ponte Alberto*

MAIRONI DA PONTE ALBERTO
Cenate Sotto (Bergamo) 1836 - Bergamo 1915
Compiuta la propria formazione presso l’Accademia Carrara di Bergamo, prese parte alle campagne per l'Indipendenza, fissandone gli eventi in alcune opere comparse alle esposizioni milanesi (1860, Alcuni militi medicati in un tempio nel 1859). Attivo nel Bergamasco come frescante, decorò Casa Zappert a Bergamo (Scene manzoniane, 1880), Casa Kunsly ad Albino e la parrocchiale di Sotto il Monte (1910).


Magnanini Biagio*

MAGNANINI BIAGIO
Fabbrico (Reggio nell'Emilia) 1780 - Modena 1841
Studiò in un primo tempo nel suo paese d'origine per poi trasferirsi all’Accademia Atestina di Modena, diretta da G. Soli. E’ documentato come insegnante di ornato presso lo stesso istituto dal 1830 fino alla morte. Fu soprattutto attivo a Modena come decoratore, nel Palazzo Ducale, nell’Archivio di Stato e nel Palazzo Carandini (La toilette di Venere, soffitto). Prevalentemente di carattere sacro le sue opere da ca-valletto per diverse chiese (Sacro Cuore di Gesù, parrocchiale di San Cesario sul Panaro; Santa Lucia e San Luigi, chiesa di Pomposa, Modena; Beata Azza madre di San Domenico, sottoquadro dell'altare di San Pietro nella chiesa di San Domenico, Modena).


Magnani Girolamo*

MAGNANI GIROLAMO
Fidenza (Parma) 1815 - Parma 1889
Frequentò all’Accademia di Parma i corsi di G. Boccaccio per il paesaggio e di G. Giacopelli per la prospettiva. Nel 1848 fu nominato dalla duchessa Maria Luigia professore all’Accademia. E’ probabilmente del 1847 uno dei suoi primi interventi decorativi per Villa Bocchi a Pieveottoville, con paesaggi reali e immaginari. A seguito dell’incarico ricevuto nel 1853 per la nuova decorazione del teatro Regio di Parma visitò diversi teatri europei. Autore di numerose scenografie per opere verdiane, lavorò ripetutamente al teatro alla Scala di Milano dal 1871 al 1875. Realizzò anche il sipario del teatro del Convitto Nazionale Maria Luigia di Parma e partecipò poi ai lavori di restauro e decorazione dei teatri di Fidenza, di Piacenza, di Reggio nell’Emilia. Nel 1873 gli fu affidata a Roma la decorazione della sala concistoriale di Paolo V nel Palazzo del Quirinale, che egli modificò, affiancando C. Barilli. Nel 1876 eseguì la decorazione della sala del Consiglio della Cassa di Risparmio di Parma (Quattro stagioni).


Magnani Antonio*

MAGNANI ANTONIO
Cavriago (Reggio nell'Emilia) 1829 - Modena 1879
Artista noto ai contemporanei, fu allievo dell’Accademia Atestina di Modena, dove si distinse per i numerosi premi; partecipò con assiduità alle mostre della Società d'Incoraggiamento modenese con disegni, studi, ritratti (1861), opere di soggetto religioso (1861, San Giovanni; 1863, San Matteo; 1866, Mosè che spezza le tavole) e di genere. Tra queste ultime si colloca il dipinto Vecchia povera che insegna a leggere a una bambina (Modena, coll. della Provincia), che nell’attento descrittivismo aneddotico presenta assonanze con l’opera di A. Boschi e di G. Chierici e rivela nella classica monumentalità dell'impianto il suo debito con la cultura accademica.


Magenti Francesco*

MAGENTI FRANCESCO
Lardirago (Pavia) 1885 - 1962
Formatosi a Pavia presso la Civica Scuola di Pittura, fu allievo di C. Sara e dal 1901 al 1909 di G. Kienerk; nel 1906 partecipò al concorso Lauzi. Durante la sua operosa esistenza affiancò a vedute cittadine e a scorci della campagna lombarda (Cascina Vialone, Pavia, Museo Civico) affreschi di soggetto sacro, lavorando per cappelle cimiteriali e chiese del Pavese. Si ricordano gli affreschi per la parrocchiale di Beigioioso e per la sua cittadina d’origine.


Maffei Giulio Cesare*

MAFFEI GIULIO CESARE
Siena 1804 - dopo il 1850
Figlio dell’ornatista Pietro e fratello di Alessandro, con il quale collaborò sovente, fu allievo di G. Collignon all’Istituto d’Arte di Siena. Decorò chiese e edifici pubblici e privati di Siena e dei dintorni in forme comuni all'età della Restaurazione. Nel 1829 eseguì l’Assunta nel soffitto della sala del Capitolo del Duomo di Siena e lo stesso anno decorò Villa Piermarini a Foligno (Perugia). Dopo un soggiorno a Roma tornò a lavorare a Siena con il fratello, a Palazzo Reale (1834) e nei Palazzi Bichi Ruspoli, De’ Vecchi (Storie di Paolo e Francesca, e di Diana e Atteone), Piccolomini-CIementini (Storie dell'Iliade). Dal 1840 e per circa un decennio lavorò al completamento dei decori del Villino del Pavone. Nei primi anni '50, in collaborazione con altri artisti senesi, attese alla decorazione del teatro dei Rinnovati.


Maestrani Michele*

MAESTRANI MICHELE
Attivo a Milano fra il 1827 e il 1847
Comparve sulla scena espositiva milanese nel 1827, presentando alla Mostra dei concorsi braidensi una coppia di paesaggi, fra cui una Veduta di una parte della strada della Via Mala. Fedele al medesimo appuntamento anche nel decennio seguente, continuò a esporre paesaggi del Varesotto e del Comasco. All’Esposizione degli Artisti dilettanti del 1837 inviò una coppia di vedute dei dintorni di Canzo e Veduta presso Varese.


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